Ferita da rifiuto: scopri se indossi la maschera del fuggitivo
La Ferita da rifiuto è una delle cinque ferite di Lise Bourbeau ed è la prima che si manifesta.
Per guarire questa vera e propria ferita dell'Anima, occorre prima di tutto comprendere in cosa consiste.
La Ferita da rifiuto si può risvegliare durante il concepimento, la gestazione o entro il primo anno di vita del bambino ed è attivata dal un senso di rifiuto percepito dal bimbo da parte del genitore dello stesso sesso.
Il rifiuto è una ferita molto profonda perché coinvolge la persona in tutto il suo essere. Chi soffre di questa ferita è, infatti, convinto di non avere il diritto di esistere.
Perché si manifesti non è necessario che ci sia un rifiuto reale da parte del genitore dello stesso sesso, è sufficiente che il bambino si senta rifiutato o che interpreti l'atteggiamento del genitore nei suoi confronti come un rifiuto. Capita, spesso, infatti che la persona si senta respinta anche quando oggettivamente ciò non accade, proprio perché interpreta gli eventi attraverso il filtro della sua ferita.
Chi è responsabile del manifestarsi di questa ferita?
Non c'è alcun responsabile. Non bisogna assolutamente considerare il genitore responsabile dell'origine di una ferita, perché è l'Anima del bambino che sceglie di nascere in una determinata famiglia e nelle condizioni ideali in cui questa ferita si possa risvegliare, al fine di poterla guarire.
Se accettiamo l'idea che veniamo in questo mondo per sperimentare una o più ferite e per apprendere attraverso di esse, allora non avremo alcuna difficoltà ad assumerci la responsabilità del cambiamento interiore che è necessario al fine di guarire.
Purtroppo, però, non sempre è facile accettare di essere noi gli unici responsabili delle situazioni che ci troviamo ad affrontare nella vita.
Scopriamo ora insieme cosa capita al bambino che si sente rifiutato.
Poiché sente di non avere il diritto di esistere, il bambino soffre molto e, per evitare di soffrire, inizia ad attuare dei comportamenti di fuga e indossa una maschera di protezione, ovvero la maschera del fuggitivo, che finisce per diventare la sua personalità predominante.
Questa maschera finisce per rappresentare la sua personalità esteriore, ovvero quella che mostra agli altri, ma che è differente dal suo reale carattere e dal suo reale modo di essere.
La prima reazione di una persona che si sente rifiutata è la fuga: il bambino che si crea la maschera del fuggitivo, quando si sente rifiutato, si crea un suo mondo immaginario dove è a suo agio e dove può rifugiarsi. Proprio per questo si tratta spessi di un bambino tranquillo, che non crea problemi e che non disturba. Anche a scuola, solitamente, è considerato in questo modo o non viene proprio notato.
Il bambino fuggitivo, in realtà, vorrebbe essere notato ed accettato per com'è realmente, vorrebbe che qualcuno si accorgesse della sua esistenza, anche se è convinto di non avere il diritto di esistere.
Spesso chi indossa questa maschera, mostra anche paura, chiusura verso il mondo e verso gli altri, una ricerca esasperante della perfezione in ogni ambito della propria vita, mancanza di autostima, nonché un'oscillazione a livello emotivo che va dall'amore all'odio verso il genitore dello stesso sesso, il che finisce per generare in lui un profondo senso di colpa. In realtà. è del tutto normale provare risentimento, fino al punto di detestare il proprio genitore, in quanto si tratta di una ferita molto profonda che causa molta sofferenza in chi la vive.
La ricerca della perfezione in tutto ciò che fa porta il fuggitivo a stressarsi molto. Egli crede infatti che, se commetterà un errore, verrà giudicato, e per lui essere giudicato equivale ad essere rifiutato. Inoltre, poiché non crede alla perfezione del suo essere, cerca di essere perfetto in tutto ciò che fa, finendo per confondere il fare con l'essere e per attribuirsi valore solo per quello che fa e non per chi è realmente (se vuoi approfondire il discorso sull'importanza di "essere" per vivere nel momento presente, leggi il post che ho scritto in merito https://agape-ilritornoallamadreterra.blogspot.com/2024/11/essere-per-vivere-nel-momento-presente.html).
Man mano che cresce, il fuggitivo finisce anche per rifiutare o sfuggire alle persone che lo amano, in quanto teme di essere soffocato. Il suo rifiuto finisce così per generare a sua volta rifiuto negli altri verso di lui.
Coloro che soffrono della ferita da rifiuto sono, infatti, individui che ricercano la solitudine perché, se ricevessero troppe attenzioni, avrebbero paura di non sapere come comportarsi e si sentirebbero oppressi. Poiché si isolano, vengono considerati tipi solitari e quindi lasciati in disparte. Il problema è che più queste persone si isolano più hanno la sensazione di diventare invisibili agli occhi degli altri, il che diventa per loro un'ulteriore conferma del fatto di essere rifiutati.
La persona che si sente rifiutata manifesta, dunque, anche molti problemi relazionali, poiché teme di non essere all'altezza del partner all'interno di una relazione d'amore. Ciò la spinge a diventare molto ansiosa e a mettere in atto dei comportamenti che finiscono per sabotare l'unione. Se tali individui vengono poi abbandonati dal partner finiscono per considerarsi colpevoli e per sminuire la loro persona, con conseguente negazione del proprio essere e del proprio diritto di esistere o di meritarsi la felicità.
Questa difficoltà nelle relazioni si manifesta perché il genitore dello stesso sesso ha proprio il compito di insegnarci ad amarci e a dare amore agli altri. Poiché il fuggitivo ha percepito un rifiuto da parte del genitore dello stesso sesso, si sente una nullità, una persona priva di valore, che non ha il diritto di amarsi e proprio perché non è in grado di amare se stesso, non è neanche in grado di dare amore agli altri.
Il fuggitivo è convinto, inoltre, che gli altri siano migliori di lui, il che lo porta a sviluppare molta ansia e paura quando deve affrontare la realtà circostante. Le paure eccessive possono trasformarsi anche in attacchi di panico e finire per coinvolgere diverse aree importanti per il suo benessere, tra cui anche il suo rapporto con il cibo. Egli, infatti, predilige piccole porzioni e spesso gli si chiude lo stomaco, soprattutto quando ha paura o vive emozioni troppo intense per lui. Ha pertanto una maggior predisposizione all'anoressia, proprio perché negandosi il diritto di esistere, il suo desiderio più grande è proprio quello di scomparire.
La paura principale del fuggitivo è proprio quella di essere colpito da un attacco di panico. Poiché tendiamo ad attirare nella nostra vita proprio quelle situazioni o quel tipo di persone di cui abbiamo paura, il fuggitivo attrae frequentemente situazioni o persone che possono causargli il panico.
Purtroppo, per alleviare l'ansia, è facile che il fuggitivo ricorra ad alcool o droghe, o a cibi dolci che possono favorire l'insorgere del diabete. Questo accade in quanto la paura priva la persona della sua energia vitale e la spinge a mangiare zucchero o a far uso di alcool o droghe nella convinzione che queste sostanze le restituiscano l'energia perduta.
Il fuggitivo tende anche a parlare poco, mostrando difficoltà ad esprimere la propria opinione anche quando viene richiesta. Tutto ciò nasce dalla convinzione che gli altri, confrontandosi con lui, lo respingeranno.
Egli si sminuisce continuamente, paragonandosi a persone che considera migliori di lui. Quando viene scelto - come amico, come fidanzato o per un lavoro - non ci crede e si auto-rifiuta, facendo di tutto per sabotare lui stesso la situazione. Quando, invece, non viene scelto, si sente rifiutato dagli altri.
Altra caratteristica del fuggitivo è quella di non volersi attaccare alle cose materiali, perché questo gli impedirebbe in qualche modo la fuga, trattenendolo in situazioni in cui magari non vuole stare. E', infatti, solitamente una persona attratta maggiormente da ciò che ha a che vedere con il mondo intellettuale e spirituale.
Il suo distacco nei confronti delle cose materiali lo conduce a difficoltà anche sul piano sessuale: può manifestare, infatti, comportamenti di disagio e grande senso di inadeguatezza. Può anche finire per credere che le esperienze sessuali, essendo troppo legate al corpo, possano interferire con la spiritualità.
Occorre sapere che ogni ferita si manifesta prima di tutto nell'aspetto fisico.
Il fuggitivo, a livello fisico, presenta un corpo particolarmente piccolo, esile e contratto. E' un corpo che sembra quasi frammentato, ha parti che sembrano essere scavate, come ad esempio il petto. Può anche accadere che il lato destro del corpo o del volto sia molto diverso dal sinistro.
Gli occhi del fuggitivo sono piccoli e sembrano vacui, persi nel vuoto, lo sguardo è sfuggente o impaurito, perché la persona che soffre della Ferita da rifiuto tende a rinchiudersi nel suo mondo.
Il fuggitivo tende, inoltre, a tenere le spalle incurvate in avanti e le braccia incollate al corpo. E' come se non volesse occupare spazio.
Crescendo, il suo aspetto esile e fragile può spingere le persone che gli stanno vicino ad avere un comportamento iperprotettivo nei suoi confronti. In questo modo, però, il fuggitivo finisce per sentirsi soffocato dalle attenzioni altrui e finisce quindi per rifiutare lui stesso gli altri.
Un'eccessiva protezione porta il bambino a sentirsi rifiutato proprio perché ha l'impressione di non essere accettato per quello che è.
Se una persona possiede tutte le caratteristiche che ho descritto sopra, vuol dire che la sua Ferita da rifiuto è davvero molto profonda ed è necessario intervenire molto in fretta.
Cosa possiamo fare per guarire la Ferita da rifiuto? Ecco alcuni consigli.
Prima di tutto per poter guarire questa ferita è fondamentale accettare il rifiuto e quindi smettere di temerlo.
E' fondamentale ridimensionare la paura in maniera tale da vederla non più con gli occhi e le emozioni del bambino che eravamo ma dell'adulto che siamo oggi. Ciò significa, quindi, accettare con serenità che non possiamo piacere a tutti.
Se si ha la Ferita da rifiuto, occorre inoltre comprendere che, anche se il genitore ci rifiuta realmente, ciò avviene perché la nostra ferita non è ancora guarita e, quindi, ci siamo attirati quel genere di genitore e una determinata situazione proprio perché la nostra Anima desidera guarire.
Altro punto fondamentale da comprendere è che, se viviamo un senso di rifiuto da parte degli altri, questo è dovuto al fatto che rifiutiamo noi stessi. Le persone che ci rifiutano entrano, infatti, nella nostra vita proprio per mostrarci fino a che punto rifiutiamo noi stessi.
Un modo per capire se ci rifiutiamo è il senso di vergogna: chiediamoci se proviamo vergogna quando vogliamo nasconderci o nascondere un nostro comportamento o una nostra opinione, oppure quando scopriamo che ci comportiamo esattamente nel modo che rimproveriamo ad altri.
Infine, è importante capire quando si attiva in noi la maschera del fuggitivo, comprendere qual'è la lezione da imparare, che è racchiusa nella nostra reazione, e cosa possiamo fare affinché in circostanze simili la ferita non si risvegli più. Ciò ci porterà ad abbandonare l'autocommiserazione e a scegliere di essere felici anche senza maschera.
CONCLUSIONI
La Ferita da rifiuto è la ferita più difficile da guarire proprio perché coinvolge tutto l'essere e porta con sé la negazione del proprio diritto di esistere.
Sentirsi rifiutati dal genitore dello stesso sesso conduce inevitabilmente a considerarsi inadeguati in qualsiasi situazione, a non sentirsi mai all'altezza di nessuno, privi di valore e incapaci di essere come gli altri ci vorrebbero. Ciò spinge a voler essere sempre perfetti, a ricercare una perfezione che non è raggiungibile in questa dimensione e ciò lascia spossati e privi di energia vitale.
Non c'è nulla di peggio che lasciarsi divorare dalla Ferita da rifiuto, nella solitudine in cui ci si rinchiude per soffrire il meno possibile, finendo però per sentire dentro una sofferenza enorme che appesantisce, che ci fa sentire sempre fuori posto e in balia di emozioni che a volte diventa difficile riuscire a sopportare.
La Ferita da rifiuto, così come qualsiasi altra ferita emozionale, ci impedisce di essere noi stessi e questo crea dentro di noi un blocco che finisce per generare un malessere non solo emotivo e mentale, ma anche fisico.
Partire dall'amore per noi stessi è il punto di svolta per guarire non solo da questa ferita ma da tutte e cinque Ferite emozionali.
Se hai bisogno di aiuto, puoi prendere appuntamento con me per affrontare le tue ferite emozionali e superarle (per contattarmi, clicca sul link https://agape-ilritornoallamadreterra.blogspot.com/p/contatti.html).
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