Empatia: come gestire un'eccessiva sensibilità
L'empatia ci permette di capire ciò che un'altra persona sta provando. La parola "empatia" deriva dal greco antico e significa "sentire dentro". Indica la capacità di entrare profondamente in connessione con le altre persone e di comprendere il loro stato d'animo.
Le persone empatiche sono molto sensibili e coscienti delle energie emanate dagli altri e dall'ambiente. Percepiscono qualsiasi cosa, a volte in modo estremo: qualche volta può infatti capitare di sentire l'energia in modo troppo forte e di assorbire una quantità eccessiva del dolore, dei traumi o delle emozioni di un altro essere umano.
Le persone empatiche sono poco inclini ad usare la ragione per analizzare i sentimenti; l’intuito è il filtro che usano per fare esperienza del mondo.
Sono per natura persone generose, spiritualmente sintonizzate e sempre disposte ad ascoltare. Sono le persone giuste a cui rivolgersi, quando si è alla ricerca di affetto o quando si ha bisogno di aiuto. Sono, infatti, sempre pronte ad ascoltare e aiutare il prossimo.
Il loro tratto distintivo è la capacità di immedesimarsi negli altri: alcuni tipi empatici riescono a farlo senza assorbire le sensazioni altrui; mentre altri, a volte, sono come spugne che assorbono qualsiasi stato d'animo. Per le persone che assorbono troppo è spesso difficile mantenere la capacità di captare le emozioni positive e tutta la loro bellezza: quando sono circondati da persone amorevoli e serene, i tipi empatici riescono ad assimilare le vibrazioni positive e a fiorire; invece, quando si trovano in circostanze cariche di tensione o di energie pesanti, si sentono sopraffatti e soccombono. Sono quindi prede abbastanza facili dei cosiddetti "vampiri emotivi" che riversano sugli empatici rabbia, paura e qualsiasi altra emozione "negativa" (se vuoi sapere come riconoscere e imparare a gestire le emozioni, leggi il mio post https://agape-ilritornoallamadreterra.blogspot.com/2021/07/emozioni-come-riconoscerle-e-imparare.html).
Le persone empatiche, per proteggersi dalle energie altrui, a volte, instaurano meccanismi inconsci di difesa: per esempio, alcuni tipi empatici tendono a mangiare in eccesso e ad ingrassare, poiché da magri si sentono più vulnerabili alle forze negative; altri invece tendono ad isolarsi dal mondo, per paura di stare male.
La sensibilità eccessiva costituisce, tra l'altro, un grave problema nelle relazioni d’amore: molte persone empatiche preferiscono non avere una relazione perché non riescono a trovare un compromesso tra le proprie esigenze e quelle del partner e, quindi, onde evitare di soccombere, preferiscono rinunciare all'amore.
Quando assorbono troppo stress, gli empatici possono manifestare diversi disturbi: alcuni possono soffrire di attacchi di panico o depressione; altri tendono ad eccedere con il cibo, l’alcool, le droghe o il sesso; altri ancora manifestano un'eccessiva stanchezza fisica. Molte persone sono affette, secondo i medici, da sindrome da affaticamento cronico. In realtà, molti di questi individui hanno tale disagio a causa di un’eccessiva sensibilità, che li porta ad assorbire in modo esagerato gli stati d'animo altrui. Tali soggetti, per difendersi, finiscono per isolarsi e chiudersi in casa per paura di stare male, limitando in tal modo la loro vita e la possibilità di portare il loro grande dono nel mondo.
Un empatico per ottenere la libertà emotiva e goderne deve imparare, dunque, a proteggersi e a trovare un equilibrio.
E' fondamentale che la persona empatica impari a mantenere il proprio equilibrio e ad evitare di farsi carico della sofferenza di tutta l’umanità, solo così l’empatia potrà far sentire davvero liberi e stimolare la compassione, la vitalità e la percezione degli aspetti miracolosi della vita.
Per capire se siamo persone empatiche occorre osservarsi in profondità: se gli altri ci definiscono troppo emotivi o eccessivamente sensibili; se, quando un amico sta male o ha dei problemi, soffriamo anche noi; se veniamo facilmente feriti nei sentimenti; se, quando siamo in mezzo alla folla, dopo pochi minuti ci sentiamo prosciugati emotivamente e sentiamo l'esigenza di stare da soli per riprenderci; se ci sentiamo nervosi e agitati in presenza di eccessivi rumori o di persone che parlano troppo; se mangiamo troppo quando ci sentiamo stressati; se abbiamo paura di venire fagocitati dalle relazioni intime e se, quando usciamo con gli amici, preferiamo prendere la nostra auto per essere poi liberi di andare via quando ne sentiamo il bisogno, allora possiamo tranquillamente affermare che siamo persone empatiche.
Per poter stare bene, la persona empatica deve iniziare a prendere il controllo sulle emozioni, anziché continuare a lasciarsi guidare e sopraffare da esse. Viviamo in un mondo emotivamente grezzo, quindi, per riuscire a mantenere la propria risolutezza e proteggersi dalle energie degli altri e dell'ambiente, le persone empatiche devono conoscere se stesse abbastanza bene da riuscire ad esprimere i propri bisogni in modo chiaro, da saper riconoscere i propri limiti emotivi e, soprattutto, imparare a non superarli. Se non imparano a fare ciò, rischiano, ogni volta che si trovano in presenza di qualcuno, di sentirsi indifesi e di lasciarsi invadere.
Le persone empatiche sono una risorsa preziosa per questo mondo, in quanto hanno la capacità di amare incondizionatamente e di aiutare il prossimo con grande generosità e amore. Sono persone caritatevoli, intuitive e aperte agli altri.
Sentire e condividere quello che altre persone provano permette di capire il loro comportamento e le loro azioni e di stabilire una comunicazione chiara ed efficace, nonché di instaurare relazioni trasparenti e positive. Proprio per questo, è importante che gli empatici imparino a gestire la propria sensibilità in modo da averne il controllo.
Vediamo ora quali sono i punti di forza e i punti deboli degli individui empatici.
Le persone empatiche sono molto affettuose e hanno il dono di saper aiutare gli altri, nella vita si dedicano infatti spesso ad attività di sostegno e aiuto per gli altri (molti sono terapeuti). La loro sensibilità permette loro di cogliere intuitivamente i pensieri e i sentimenti degli altri: proprio perché sono emotivamente reattive, riescono a relazionarsi con i sentimenti altrui. Sono individui in contatto con il loro corpo, con le loro emozioni e con la loro anima. Hanno una spiritualità molto intensa e una forte connessione sia con la Madre Terra sia con la Sorgente divina.
Nonostante questi punti di forza, gli empatici presentano anche punti deboli che li fanno soffrire molto. La persona empatica, purtroppo, assorbe come una spugna la negatività delle altre persone; è eccessivamente sensibile sia alle proprie emozioni sia a quelle altrui; cede facilmente all'ansia, alla depressione, allo scoraggiamento e alla stanchezza (sia fisica sia mentale). Stare in mezzo agli altri e condividere lo spazio con altre persone suscita nell'empatico molta paura, in quanto si sente accerchiato e invaso nel proprio corpo e nella propria emotività; tutto ciò provoca in lui una grande spossatezza e stanchezza, sia a livello fisico sia a livello emotivo. Potrebbe arrivare addirittura a manifestare sintomi fisici cronici e debilitanti, proprio per la sua difficoltà a proteggersi dalle persone che risucchiano le sue energie.
Gli empatici devono proteggersi e imparare a combinare in modo proporzionato ragione, sentimento e stabilità: se crollano facilmente o se sono sempre affaticati, perché costretti a difendere le loro emozioni di continuo, non sono di alcun aiuto né a se stessi né agli altri.
Vediamo ora quali sono le strategie utili di cui le persone empatiche possono avvalersi per trovare l'equilibrio.
Prima di tutto, le persone empatiche devono imparare ad usare la ragione: quando ci si sente emotivamente sotto pressione o ci si sente eccessivamente stressati, occorre usare il dialogo interiore positivo, pensare a qualcosa che bilancia l'ansia, in modo da mantenere i piedi per terra. E' importante che gli empatici si convincano del fatto di essere in grado di gestire qualsiasi situazione di stress emotivo. Quando ci si trova in questa situazione, è di grande aiuto fare dei respiri profondi e ripetere a se stessi, come un mantra: "non sono tenuto a farmi carico delle emozioni degli altri. Posso amare anche senza farlo". E' proprio questo il punto fondamentale che la persona empatica deve cogliere: solo quando si convincerà di ciò, potrà stare bene, essere felice e gestire la propria empatia come un dono e non come un peso.
Un'altra strategia utile per le persone empatiche è quella di fare piccole pause rilassanti durante la giornata: è di grande aiuto stare all'aperto, passeggiare in mezzo alla natura, distendere i muscoli e respirare profondamente. Questi intervalli hanno il potere di ridurre l'effetto degli stimoli che si ricevono dall'esterno.
Un'altra strategia utile per bilanciare l'eccessivo carico emotivo è quella di meditare per qualche minuto ogni giorno. E' importante isolarsi in un luogo tranquillo, dove poter rimanere seduti con gli occhi chiusi. Durante la meditazione, espirare per liberare le sensazioni negative imprigionate nel corpo e nella mente, come la solitudine o la preoccupazione, permette di far svanire queste sensazioni; inspirare visualizzando un flusso di energia dorata di guarigione che scende su di noi e ci avvolge interamente, dona una calma immediata e permette di rilassare il corpo e la mente, in modo da trovare il proprio centro nel cuore.
E' necessario anche che la persona empatica impari a definire e rispettare i propri bisogni: se qualcuno ci chiede troppo, impariamo a dire di no con gentilezza; se sappiamo di non poter sopportare più di un tot di tempo le situazioni in cui sono presenti molte persone, anche se ci piace stare in loro compagnia, stiamo per un tempo limitato in modo da preservare il nostro equilibrio; se i luoghi affollati ci opprimono e non possiamo in alcun modo evitarli, possiamo però difenderci consumando un pasto molto proteico, che ci aiuterà a mantenere la nostra stabilità; se tendiamo a mangiare in modo incontrollato proprio per sedare le emozioni negative, usiamo la meditazione per evitare di farlo; ed infine è importante riservare in casa propria uno spazio dove possiamo stare da soli per rigenerarci, così da non venire sopraffatti dalla sensazione indotta da un contatto prolungato con gli altri.
Vi voglio dare un ulteriore strumento che potete usare se siete persone estremamente empatiche: ci sono dei cristalli che possono aiutare in caso di eccessiva sensibilità le persone empatiche.
Un cristallo molto utile è l'Halite rosa. Questa pietra ha la capacità di purificare e disintossicare il corpo mentale ed emozionale, portando gentilmente in superficie ciò che deve essere rimosso. L'Halite rosa ha inoltre la capacità di sciogliere la rigidità mentale, incoraggiandoci a concentrarci sugli elementi comuni dell'esperienza umana, più che su ciò che ci separa dagli altri.
Un altro cristallo che può aiutare in caso di eccessiva empatia è la Rodonite, indicata per le persone ipersensibili. Questa pietra incrementa compassione ed empatia verso gli altri, nonché l'amore per se stessi; materializza inoltre la vibrazione d'amore. Libera dai sentimenti di paura e confusione; guida le proprie azioni e spinge ad aiutare in modo concreto se stessi e gli altri. Questa pietra è, inoltre, in grado di aumentare considerevolmente tutti i livelli energetici nel corpo e nella mente e di riequilibrare il campo energetico ai vari livelli; è emotivamente stabilizzante; favorisce l'equilibrio personale e reintegra la vitalità fisica, depauperata dalla dispersione energetica che si verifica in caso di stress emotivo. A livello energetico, aiuta a scaricare a terra le energie negative assorbite, migliorando il contatto con l'Universo.
Un'altra pietra, grande alleata delle persone empatiche, è l'Emimorfite. Questa pietra risuona con l'energia femminile e con i cicli lunari e ci insegna a sfruttare il potere dei cicli di purificazione. Favorisce l'acquisizione di tecniche che consentono di non assorbire emozioni o dolori altrui. Il suo potere rigenerativo favorisce la resilienza.
Un'altra pietra utile alle persone empatiche è la Pietra crisantemo o Cristobalite. Quando sentiamo di non voler entrare in empatia con una persona o con una situazione, questa pietra ci permette di cambiare punto di vista. Ci mette in comunicazione con la conoscenza del cuore, che contrasta la tendenza della mente ad ancorarsi ad un modo di vedere le cose potenzialmente di parte.
Altra pietra che gli empatici possono utilizzare è lo Spinello, che è un potente purificatore in grado di liberare le aree del corpo emotivo, rese dense dai pensieri negativi. Quando risuoniamo con questa pietra, possiamo trovare una connessione più potente con la compassione. Questa pietra ci aiuta, inoltre, a filtrare e identificare le emozioni, così che possiamo scegliere con quali sintonizzarci. Ci aiuta anche a praticare il non attaccamento.
Da persona empatica ed estremamente sensibile alle energie e alle emozioni altrui, capisco la difficoltà in cui ci si trova a vivere in una dimensione energeticamente densa ed emotivamente instabile, come quella attuale. A parte le strategie consigliate e l'uso dei cristalli, che sono di grandissimo aiuto, il mio consiglio è di passare molto tempo nella Natura, ritagliandovi un po' di tempo ogni giorno per passeggiare in mezzo agli alberi. La Madre Terra è in grado di ripulirci energeticamente di tutte le basse frequenze vibrazionali, che inevitabilmente assorbiamo durante la giornata. Se vivete vicino all'acqua, un altro consiglio che vi do è di mettere i piedi in acqua per scaricare, chiedendo di essere ripuliti da tutte le energie negative assorbite. Le emozioni sono legate al secondo chakra, il chakra sacrale, il cui elemento è proprio l'Acqua, collegata al lasciar andare, allo scorrere, al fluire. Subito dopo aver messo i piedi in acqua, vi sentirete come ripuliti e liberati da tutte le emozioni e i pensieri propri e altrui, sperimentando un gran senso di leggerezza.
Le persone empatiche, quando si sentono sopraffatte dalle emozioni, dai pensieri e dagli stati d'animo altrui, necessitano di stare da sole. Vi consiglio quindi di ritagliarvi sempre del tempo per stare con voi stessi, per respirare profondamente, liberandovi di tutto ciò che avete assorbito ma che in fondo non vi appartiene. E ricordate: fate vostro il mantra "non sono tenuto a farmi carico delle emozioni degli altri. Posso amare anche senza farlo". Solo imparando a gestire le energie altrui, senza farvi sopraffare da esse, potrete usare questo grande dono, qual'è l'empatia, per mettervi al servizio del prossimo.
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