Sale San Giovanni: una passeggiata tra i campi di lavanda e le erbe officinali

Sale San Giovanni è un paese di poco più di 170 abitanti, a 615 metri di altitudine, in provincia di Cuneo. E' immerso tra le colline dell'Alta Langa, si affaccia su un antico promontorio ricco di storia e tradizioni. 

Dalla metà degli anni '90 si è iniziato a seminare lavanda ed erbe officinali in alcuni campi che erano incolti. Grazie ad un terreno e ad un clima adatti, la lavanda e le erbe aromatiche e officinali hanno iniziato a proliferare e hanno reso questo piccolo borgo celebre.

Grazie alla lavanda e alle erbe aromatiche, Sale San Giovanni è diventato una vera e propria eccellenza nel settore erboristico e officinale. 

L'intera zona regala panorami mozzafiato e boschi incantevoli in cui perdersi tra i suoni e i profumi della Natura. 

Tra giugno e luglio, questo borgo e l'intera area circostante si tinge di bluette, indaco e viola intenso, l'aria profuma di lavanda e non solo. Sulle sue colline, infatti, non fiorisce solo la lavanda, ma anche l'issopo, l'elicriso, la salvia, il rosmarino, il timo e tante altre piante. Passeggiando tra le colline, si rimane inebriati dai mille colori e profumi che si alternano.

I colori intensi e le fragranze dei campi fioriti regalano un'esperienza rigenerante per la mente e per il cuore. 

Il periodo della lavanda va da giugno ad agosto, tuttavia il picco della fioritura varia, di anno in anno, a seconda delle condizioni meteorologiche e delle zone. 

Nei week end del 25-26 giugno e del 2-3 luglio, è presente anche un mercatino di prodotti tipici locali, dove potrete acquistare oli essenziali, saponi, piantine, biscotti alla lavanda, miele e tante altre prelibatezze del luogo. 


       

Ci sono quattro itinerari, di difficoltà variabile, che si possono percorrere a piedi e, per chi non ama camminare, è possibile raggiungere i principali campi di lavanda con l'auto. Tutti i percorsi partono dalla Pieve di San Giovanni, un edifico in stile lombardo-romanico, costruito sulla base di un antico tempio pagano nei primi decenni dell'anno mille. La Pieve è dedicata alla natività di San Giovanni Battista, Santo Protettore degli abitanti del paese sin da tempo immemorabile. 

Dopo avervi fornito qualche informazione su questo piccolo borgo dell'Alta Langa, vi voglio dare qualche breve informazione sulla lavanda e sulle altre erbe officinali e aromatiche che ho avuto modo di ammirare nel percorso che ho scelto di fare. 

LAVANDULA ANGUSTIFOLIA

Iniziamo dalla grande protagonista di Sale San Giovanni: la lavandula angustifolia (se vuoi saperne di più in merito alla lavanda, leggi https://agape-ilritornoallamadreterra.blogspot.com/2021/05/la-lavanda-un-prezioso-tesoro-della.html).

La lavandula angustifolia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae una specie tipica dei paesi intorno al Mediterraneo occidentale; in Italia è diffusa nell'area settentrionale-occidentale, specialmente nei terreni sassosi e aridi della Liguria e del Piemonte meridionale. La si può coltivare fino ai 1800 metri di altezza.

Oggi viene coltivata su scala industriale per l'estrazione dell'olio essenziale. In passato era usata dalle massaie per profumare la biancheria, ma anche come antisettico e insetticida, se raccolta prima della completa fioritura. 

Di essa si utilizzano le sommità fiorite e i fiori mondati. I fiori devono essere essiccati all'ombra, in luoghi molto areati. Le infiorescenze si raccolgono all'inizio della fioritura, in giugno-luglio, recidendole alla base.

La lavanda fresca, essiccata o in forma di olio, viene impiegata a scopi curativi da migliaia di anni. Ha proprietà aromatiche, riequilibranti, purificanti, antisettiche, cicatrizzanti, carminative, sedative e antispasmodiche. 

Per uso esterno, i fiori di lavanda sono indicati per purificare la pelle: l'infuso dei fiori è utile per purificare pelli grasse e acneiche, per disinfettare le ferite e per favorire la cicatrizzazione di piaghe. Come antisettico della gola, è utile fare dei gargarismi più volte al giorno con l'infuso di lavanda. In caso di dolori articolari, frizionare l'estratto idroalcolico e l'oleolito sulle parti doloranti aiuta a lenire i dolori. La lavanda stimola anche la circolazione superficiale in genere e, in particolare, migliora la circolazione sanguigna del cuoio capelluto. 

Per uso interno, i fiori di lavanda sono principalmente sedativi e antispasmodici, calmano il mal di testa, i crampi intestinali, la nausea, il vomito e il singhiozzo. Questa pianta è indicata anche in caso di asma, irritabilità e insonnia: in tal caso è utile preparare un infuso con un cucchiaino di fiori di lavanda in 200 ml di acqua bollente e consumarlo almeno tre volte al giorno. Sono utili anche i suffumigi. Se si vuole ottenere un'azione più energica, si possono assumere due o tre gocce di olio essenziale di lavanda su una zolletta di zucchero, almeno due volte al giorno a stomaco pieno. Però ricordate che l'utilizzo dell'olio essenziale per uso interno è controindicato in caso di gastriti, duodeniti e ulcere gastriche. La lavanda ha anche proprietà sedative in caso di tosse; nonché proprietà espettoranti. In forma di tisana, fluidifica la bile e aiuta il fegato. 

Quest'essenza è ottima anche per favorire il sonno dei bambini: in tal caso può essere utile spargere due gocce di olio essenziale sul cuscino.

La lavanda è ottima anche per disinfettare e purificare gli ambienti: in tal caso basterà vaporizzare alcune gocce di olio essenziale. Non dimentichiamoci poi dei sacchettini di lavanda da mettere nei cassetti e negli armadi per profumare la biancheria.

L'olio essenziale, ricavato dalla distillazione dei fiori, è largamente usato in profumeria.

La lavanda è una delle essenze più importanti e polivalenti dell'Aromaterapia. Posta sotto l'influsso della Luna, agisce su quanto di più femminile c'è nell'essere umano: il sistema nervoso. Riporta armonia, calma e vigore. 

SALVIA OFFICINALIS


La salvia è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Labiate. E' sempre stata tenuta in grande considerazione sin dai tempi antichi. La scuola medica di Salerno la considerava efficace e l'aveva denominata salvia salvatrix. Si tratta di un'erba molto conosciuta fin dai tempi antichi: sia gli Egizi che gli antichi Romani la consideravano capace di guarire ogni male. L'antica medicina ne ha fatto uso come potente cicatrizzante su ferite e piaghe difficili da rimarginare. E' uno dei rimedi più antichi e popolari usata un tempo anche per togliere i malefici.

L'origine del nome salvia deriva dal latino salus, ovvero salute, con riferimento alle proprietà curative e medicamentose riconosciute di questa Labiata.
 
Cresce nelle regioni mediterranee, fino a 800 metri di altezza.

Di questa pianta si utilizzano le foglie mondate, prima della fioritura, e le sommità fiorite. E' importante ricordare che va conservata in recipienti a chiusura ermetica. Le foglie si raccolgono ben sviluppate, da aprile a luglio; invece le sommità fiorite si raccolgono nel periodo da maggio ad agosto, tagliando i fusti 10-20 cm al di sotto dei fiori.

La salvia ha proprietà aromatiche, eupeptiche, digestive, colagoghe, balsamiche, espettoranti, antisettiche, antispasmodiche, antinfiammatorie, antisudorifere, carminative, coleretiche, emmenagoghe, ipoglicemizzanti, toniche stimolanti, stomachiche e vulnerarie. 

Tutte le specie di salvia sono estremamente aromatiche; alcune sono quindi importanti anche dal punto di vista culinario. Ha mantenuto, nonostante lo scorrere del tempo, inalterata la sua reputazione: infatti ancora oggi si usa per aromatizzare le vivande, per proteggere indumenti e tessuti dalle tarme, come ingrediente per le cure di bellezza, nonché per curare i malesseri. In particolare, è indicata per curare gli stati di malinconia e per calmare le crisi di asma. 

La salvia ha proprietà stimolanti le funzioni della cistifellea e dell'intestino. Sull'apparato respiratorio, esercita un effetto balsamico ed espettorante ed è benefica anche in caso di crisi d'asma.  Ha anche altre proprietà, tra cui: quella di abbassare la glicemia e diminuire la sudorazione dovuta a debolezza generale. Esercita, inoltre, un'azione favorevole su alcuni disturbi ovarici. 
Viene impiegata, sotto forma di tintura, infuso o decotto per facilitare le mestruazioni, per stimolare le funzioni digestive, in caso di bronchite, depressione o per chi è in convalescenza.

Occorre prestare molto attenzione all'uso dell'olio essenziale o a preparazioni molto concentrate di salvia per via interna, in quanto possono dare seri disturbi nervosi e provocare gravi intossicazioni.
L’olio essenziale è usato in profumeria e in cosmesi. E' reperibile con facilità sul mercato, deve essere assunto con cautela nella misura di 2 o 3 gocce su una zolletta di zucchero a stomaco pieno. 

Per uso esterno, la salvia è antisettica, cicatrizzante e leggermente astringente: il decotto può essere utilizzato per fare i gargarismi in caso di tonsilliti e infiammazioni della gola; le compresse imbevute nell'infuso sono indicate per eczemi, dermatosi e piaghe cutanee; le foglie strofinate sui denti servono a renderli più bianchi; il decotto versato nell'acqua del bagno profuma il corpo e tonifica il sistema nervoso.

L'uso domestico più valido è sicuramente quello per il cavo orale e la gola: gengive doloranti e sanguinanti, arrossamenti, piccole ulcere e alito cattivo. 

Per la presenza di fitoestrogeni, la salvia è impiegata anche per diminuire le vampate di calore e tutti i disturbi della menopausa: in tal caso va assunta in infuso o in tintura madre.

Per ottenere un’azione ipertensiva, le erboristerie offrono l’estratto di salvia spesso in associazione all'estratto di semi di cardo mariano e/o alla radice di ginseng.

E' fondamentale rispettare le dosi. La salvia è controindicata per soggetti nervosi e in caso di gravidanza e allattamento. Non va assunta per lunghi periodi in dosi elevate. 

HELICHRYSUM ITALICUM


L'elicriso appartiene alla famiglia delle Asteraceae (Compositae). E' una pianta arbustiva originaria dell'Europa meridionale, tipica della macchia mediterranea. In Italia è diffusa al centro, al sud e sulle isole, mentre al nord la si trova in modo saltuario nella fascia prealpina. Può essere coltivata fino a 800 metri di altezza. E' una pianta perenne che ha la particolarità di essere ricoperta da una fitta peluria biancastra, che emana un aroma caratteristico. I fusti sono alti fino a 30 cm, senza rami. Le foglie sono lineari-lanceolate, i fiori sono piccoli, raccolti in ombrella di colore giallo.

E' una pianta che fiorisce per tutta l'estate. E' infatti conosciuta con il nome "immortale" poiché le infiorescenze, come piccoli soli dorati, non appassiscono mai. E' definita "l'erba del sole": il suo nome Helicrysum infatti viene dal greco helios (sole) e da chrysos (oro). Oro e sole richiamano sia il colore dei suoi capolini sia l'habitat sassoso e assolato delle zone costiere e della media collina nell'area mediterranea. 
Sin dall'antichità è noto il suo utilizzo per curare i disturbi respiratori. In Italia risulta di particolare interesse la rassegna clinico-statistica delle osservazioni del Dottor Leonardo Santini, medico della Garfagnana che partendo dal fatto che l'elicriso era utilizzato con ottimi risultati in veterinaria ne documentò l'efficacia e la sicurezza d'uso anche nelle affezioni acute e croniche dell'apparato respiratorio umano. Durante le sue ricerche, osservò che i pazienti che presentavano anche sindromi artrosiche e artritiche, psoriasiche e ittiosiche miglioravano non solo dal punto di vista respiratorio ma anche negli aspetti dermatologici e articolari. A distanza di qualche decennio le proprietà antiinfiammatorie dell'elicriso sono state confermate da studi in vitro e in vivo, evidenziando che questa pianta potrebbe essere utilizzata in tutte le patologie dove l'infiammazione svolge un ruolo primario. 

Dell'elicriso si utilizzano le foglie tutto l'anno e la pianta fiorita. Le sommità fiorite si raccolgono all'inizio dell'estate, giugno-luglio, per produrre l'olio essenziale. Dai fiori lasciati a macerare in un olio vegetale si ottiene un oleolito. I fiori vengono essiccati all'ombra o in essiccatoio a bassa temperatura. Le sommità fiorite essiccate vengono largamente impiegate anche per preparare le tisane.

Questa pianta è molto apprezzata non solo in profumeria ma anche per le molte proprietà terapeutiche. 

Ha proprietà tossifughe, espettoranti, antinfiammatorie, antiossidanti, analgesiche, antireumatiche, antiartritiche, ipocolesterolizzanti, stimolanti epatocellulari, depurative e drenanti epatiche, cicatrizzanti, spasmolitiche, desclerosanti, coleretiche, colagoghe, antibatteriche, antiallergiche e stimolanti gastriche. 

Per uso interno è indicato nel trattamento sintomatico della tosse, della bronchite acuta e cronica aspecifica, nonché per infiammazioni catarrali delle vie respiratorie. In particolare l'infuso e il decotto sono indicati contro la bronchite, la tosse e il catarro in genere, nonché per varici e dolori reumatici. L'assunzione regolare del decotto rinforza la pelle contro i raggi solari e gli agenti atmosferici.

Per uso esterno, sono indicati impacchi e bagni con l'infuso contro le emorroidi, la dermatosi, i geloni, nonché in caso di piedi e mani freddi dovuti a cattiva circolazione sanguigna. Se aggiunto all'acqua del bagno, il decotto tonifica e decongestiona la pelle.

L'olio essenziale di elicriso viene utilizzato sia come componente di profumi sia come sostanza dermofunzionale per le sue notevoli proprietà dermopurificanti. E' indicato in particolare in caso di psoriasi ed eczema.

In cosmesi è impiegato come protettivo solare, lenitivo, tonificante e stimolante su pelli atoniche.
L'oleolito di elicriso ha, inoltre, ottime proprietà per la pelle, trova quindi largo impiego nella cosmesi naturale. 

HYSSOPUS OFFICINALIS


L'issopo appartiene alla famiglia delle Labiate. E' un genere botanico monotipico, polimorfo, perenne a portamento cespuglioso con esili fusti quadrangolari, fitti, eretti, foglie piccole di forma oblunga-lanceolata, con nervatura evidenziata. All'ascella delle foglie in estate compaiono i fiori, di un bel colore blu violetto, raccolti in spighe. Diffuso nei climi temperati e miti, predilige le zone soleggiate della collina e della montagna, nonché i terreni asciutti e sassosi. Spesso viene coltivato come pianta aromatica. 

Già nel XVIII secolo si conoscevano varietà diverse per il colore dei fiori e la forma delle foglie. 

Fin dall'antichità, l'issopo era utilizzato per purificare i luoghi sacri e viene citato anche nella Bibbia. Nei secoli passati, oltre ad essere usato come pianta medicinale, veniva utilizzato per produrre una polvere profumata da mettere nella biancheria. In Persia, l'acqua distillata, ottenuta dalla pianta, viene usata come cosmetico in quanto si ritiene che renda la pelle lucente.

Cresce allo stato spontaneo nei terreni calcarei nell'Italia centrale, fino ai 2000 metri di altezza. 

L'issopo è coltivato su scala industriale per uso farmaceutico e perché serve per aromatizzare liquori, aperitivi e vermouth. Viene impiegato anche in profumeria per preparare una lozione per le palpebre e per tonificare le guance.
Con l'issopo si produce anche un miele dal gusto delicato e dal profumo intenso.
Con altre diciassette piante, l'issopo viene utilizzato per la produzione del tè svizzero.

Di questa pianta si utilizzano le sommità fiorite e le foglie mondate. le sommità fiorite mondate si raccolgono al momento della fioritura, tra giugno e luglio. Vanno essiccate all'ombra o in essiccatoio a basse temperature, e conservate all'asciutto in sacchetti di carta, racchiusi in vasi ben chiusi. Fiori e foglie vengono anche distillati per la produzione dell'olio essenziale. 

L'issopo ha proprietà antispasmodiche, aperitive, carminative, depurative, risolventi, stimolanti, stomachiche e vulnerarie. E' consigliato nei casi di lievi irritazioni delle vie respiratorie con accumulo di secreto, per l'azione espettorante. Già in passato, si usava per curare l'asma e le affezioni bronchiali e polmonari croniche. L'essenza è indicata anche in presenza di cefalee. 

L'infuso e il decotto sono indicati come tonici del sistema nervoso, contro ansia, raucedine e tosse, meteorismo e cattiva digestione. Questa pianta è consigliata anche a chi vuole fare una cura depurativa al termine dell'inverno: in tal caso, assumere due tazze di infuso al giorno per due settimane.

L'infuso presenta inoltre molteplici usi esterni: può essere usato in compresse per gli occhi stanchi; usato quotidianamente come lozione per il viso, aiuta a purificare la pelle; in compresse e lavaggi è utile per la pulizia e la cicatrizzazione di piaghe e ferite; ed infine per sciacqui e gargarismi è indicato contro le infiammazioni della gola.

L'issopo è utilizzato anche in cucina come aromatizzante di salse e condimenti. Viene utilizzato anche per aromatizzare liquori e aceti. In profumeria, invece, viene impiegato per la composizione dell'acqua di colonia. 

Occorre fare attenzione in quanto in dosi elevate quest'essenza può causare crisi epilettiche nei soggetti predisposti. E' controindicato in caso di malattie nervose. Va assunta sotto controllo medico. 

THYMUS VULGARIS


Il timo appartiene alla famiglia delle Labiate. E' una pianta aromatica originaria delle regioni mediterranee occidentali. E' sparso un po' ovunque nei terreni incolti, sassosi e soleggiati sia in montagna che in pianura, anche se si trova più di frequente in prossimità del mare, dove i suoi ciuffi legnosi  e sempreverdi diffondono nell'aria il loro aroma penetrante. Può crescere fino ai 1500 metri di altezza. 

La parola timo deriva dal greco thymum che indica appunto questa pianta. 

Di questa pianta si utilizzano le sommità fiorite, che si raccolgono da aprile e per tutta l'estate, e le foglie che vanno raccolte prima della fioritura o all'inizio della fioritura. In genere, si possono effettuare due raccolti di fiori: uno intorno al mese di giugno e l'altro a settembre, dopo il primo sfalcio, in modo da dare alla pianta il tempo di ricrescere e accumulare i preziosi oli essenziali. Sia i fiori che le foglie si raccolgono con tutto il fusto, che poi viene messo ad essiccare in un posto ombreggiato e ventilato. 

Il timo possiede tantissime proprietà terapeutiche, contiene sostanze molto energetiche, con numerose ed importanti attività biologiche, di cui due sono fenoli: uno è il timolo, antisettico, antispasmodico e vermifugo che fa parte di numerosi preparati per uso interno ed esterno (fa parte anche degli ingredienti utilizzati dagli imbalsamatori moderni); l'altro fenolo è il carvacrolo che è un antisettico, molto usato in profumeria. 

In fitoterapia si utilizzano le sommità fiorite che si raccolgono dal mese di aprile fino alla fine dell'estate. 

La difficoltà nell'usare il timo non consiste nel sapere in quali casi deve essere usato, ma nel saper controllare le dosi e la durata della cura. 

Il timo ha proprietà aromatiche, digestive, balsamiche, antisettiche, antispasmodiche, antiasmatiche, aperitive, carminative, antifermentative, bechiche, cicatrizzanti, coleretiche, deodoranti, diuretiche, emmenagoghe, emolitiche, revulsive, stomachiche, toniche e vermifughe. 

Il timo è una delle erbe più utilizzate in fitoterapia. L'infuso, assunto dopo i pasti, favorisce la digestione ed è allo stesso tempo antisettico catarrale ed espettorante. 
L'olio essenziale è uno dei più importanti antisettici delle vie aeree e delle vie urinarie, inoltre combatte gli ascaridi e gli ossuri (vermi intestinali). Occorre prestare attenzione perché l'olio essenziale di timo è irritante per la mucosa gastrica, pertanto va assunto sempre a stomaco pieno nella misura di tre gocce, su una zolletta di zucchero o un cucchiaino di zucchero, due volte al giorno e solo per pochi giorni. 
Quest'essenza viene impiegata anche come ingrediente per creme balsamiche e disinfettanti ambientali. 
L'olio essenziale è da evitare in gravidanza. 

Un infuso di timo è anche un salutare e gradevole succedaneo del tè o del caffè. Le foglioline sono usate come aromatizzante in cucina, per il pesce e le verdure, secondo le ricette tipiche della gastronomia mediterranea. 

ROSMARINUS OFFICINALIS


Il rosmarino appartiene alla famiglia delle Labiate. E' un arbusto perenne, sempreverde e cespuglioso. I fiori, presenti per buona parte dell'anno, sono di un bell'azzurro-violetto e sono riuniti in grappoli ascellari. E' una pianta tipica mediterranea, coltivata in tutta Italia come aromatica. Nel nostro Paese, si trova allo stato spontaneo lungo tutta la costa. Cresce fino ai 1500 metri di altezza.

Sembra che il nome latino rosmarinus si riferisca al celeste dei fiori, che ricordano il colore del mare. 

Si narra che, nel XVII secolo, la regina Isabella di Ungheria, settuagenaria e piena di acciacchi, ritrovò la salute ed una seconda giovinezza grazie al rosmarino. 
 
L'azione terapeutica di questa preziosa pianta è praticamente sempre in atto dal momento della sua raccolta, anche grazie al fatto che il rosmarino vive spontaneo sulle colline meridionali mediterranee e nelle isole, ancora incontaminato dai fertilizzanti chimici. Trapiantato in giardino o nei vasi, rimane aromatico ma perde l'efficacia di quello spontaneo. 

Di questa pianta si utilizzano la pianta fiorita e le foglie (tutto l'anno).

Le api bottinano avidamente dai suoi fiori e producono un miele molto ricercato. 

Il rosmarino ha proprietà antisettiche, antispasmodiche, colagoghe, diuretiche, stimolanti, antispasmodiche, stomachiche, toniche e vulnerarie. Agisce sul sistema nervoso; stimola gli astenici; rinfranca la memoria debole e restituisce fiducia ai depressi. 

L'infuso di rosmarino è indicato per agevolare la digestione, in caso di spasmi ventrali, vertigini, inappetenza ed esaurimento psicofisico.

Per uso esterno, è indicata la tintura per effettuare risciacqui per il mal di denti e per frizioni contro dolori reumatici e mal di testa. In caso di slogature e contusioni, è molto utile fare dei cataplasmi con le foglie tritate e riscaldate nell'olio. 
L'infuso, unito all'acqua del bagno, ha un effetto stimolante benefico. Si possono fare anche delle vaporizzazioni, con l'infuso concentrato, per combattere le rughe e ringiovanire la pelle.

In cucina è molto utilizzato per aromatizzare, soprattutto per grigliata e arrosti

L'olio essenziale di rosmarino è controindicato per le donne in gravidanza. In ogni caso, è importante rispettare scrupolosamente le dosi. Prima del suo utilizzo, è fondamentale consultare uno specialista.

Dopo avervi parlato delle erbe officinali e aromatiche che ho incontrato sul mio percorso durante la visita a Sale San Giovanni, voglio spendere ancora due parole su un antico cereale che viene coltivato nei campi di questo piccolo borgo: l'enkir, uno dei più antichi cereali del mondo e il primo addomesticato dall'uomo, che ha segnato l'inizio dell'agricoltura sul pianeta. 

ENKIR


La specie botanica è il triticum monococcum. fu il primo ad essere addomesticato dall'uomo in Oriente 10-12000 anni fa. E' considerato il padre dei cereali moderni e cresce spontaneo ancora oggi in alcune zone della mezzaluna fertile (Turchia e Iran).

In natura, esistono diverse famiglie di triticum monococcum nate spontanee, l'enkir è una raccolta di queste: una "popolazione di semi" che, negli ultimi due decenni, si è adattata naturalmente al territorio mantenendo la biodiversità.

E' ritenuta una specie fondamentale per la nascita dell'agricoltura moderna. Per il suo basso impatto ambientale, l'enkir non ha bisogno di alcun tipo di concimazione ed è naturalmente resistente a patogeni e parassiti. Viene considerato il vero cereale biologico. Viene coltivato nel comune di Sale San Giovanni secondo il metodo biologico, prestando un'accurata attenzione alla rotazione agricola dei terreni. 

Con questo cereale si ottiene una farina macinata a pietra naturale da un mulino della zona. E' una farina biologica dal sapore incredibile, possiede un alto contenuto proteico, poco glutine ed un'elevata quantità di carotenoidi che sono efficienti antiossidanti naturali. 
La macinazione a pietra naturale permette di conservare tutte le caratteristiche intrinseche del chicco.
E' una farina che può essere utilizzata per preparare crostate, biscotti, pan di spagna, pane, focacce, pane azzimo e pasta fresca.

In questo post, ho voluto condividere la mia esperienza in questo piccolo borgo piemontese, dove i colori della natura, i profumi della lavanda e delle erbe aromatiche, le colline verdi e il cielo azzurro creano un'atmosfera magica, che permette di riconnettersi con la Madre Terra e di amarla in tutta la sua bellezza. E' un luogo in cui è facile entrare in contatto con il proprio cuore, sentire la gioia per l'opportunità di poter ammirare tanta bellezza e provare un'immensa gratitudine per tutto ciò che ci viene donato da Madre Natura. Ci si riconnette a tutto il Creato e alla sua immensa energia di guarigione. 
Attraversare i boschi, alla scoperta dei campi di lavanda, e lasciarsi avvolgere dai profumi e dai suoni della Natura, in compagnia degli uccellini che cantano, delle farfalline che svolazzano intorno, delle api che ronzano, il fruscio delle foglie, l'acqua del ruscello che non si vede ma si sente, il vento che rinfresca e dona sollievo in una giornata soleggiata, regala un'esperienza unica di connessione profonda con la Madre Terra, con la sua energia rassicurante e con i suoi quattro elementi, e insegna a vedere la bellezza che c'è sempre intorno a noi e a sentirsi parte di essa. E' un'esperienza di unione profonda al Creato, rigenerante per la mente e per il cuore, che dona a chi è disposto ad entrare in contatto con la propria anima tanta gioia e leggerezza.
Un 'esperienza unica che vi consiglio di fare!

















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