L'Alchimia e la Spagyria secondo Paracelso



L'Alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline come la chimica, l'astrologia, la fisica, la metallurgia e la medicina, lasciando numerose tracce nella storia dell'arte. Fin dai tempi antichi, essa si poneva come obiettivo quello di conquistare il massimo della conoscenza, il perfezionamento spirituale e la ricerca della Pietra Filosofale attraverso la trasformazione della materia. 

Il pensiero alchemico è considerato da molti il precursore della chimica moderna, prima della nascita del metodo scientifico. 

Se vogliamo dare una definizione di che cos'è l'Alchimia, possiamo dire che essa è l’arte della trasmutazione e della rigenerazione, un cammino iniziatico attraverso il quale l’uomo può cambiare stato di essere e di coscienza, rinascendo ad una nuova e lunga vita come essere divino. 

Una delle figure più interessanti nella storia della medicina e della scienza in generale fu Paracelso. Considerato da alcuni un pazzo visionario, fu in realtà un grande creativo. Fu un agguerrito ricercatore della Pietra Filosofale, una sostanza sconosciuta che gli avrebbe permesso di trasmutare il piombo in oro. E' considerato il padre della tossicologia e della farmacologia. Fu molto critico sin dall'inizio verso la medicina ufficiale del tempo e fu molto criticato dai suoi colleghi medici. Egli ben presto optò per sperimentare da solo e instaurare un rapporto diretto con i malati. Arrivò ad usare minerali e rimedi naturali per curare le malattie quando questo approccio non era ancora diffuso, ciò gli permise di trattare pazienti che, per l'epoca, erano considerati incurabili. 

Paracelso definisce l'Alchimia come l'arte che apre la via della medicina, che la rende pura e forte, un'arte che, non crea nulla ma che è in grado di portare alla luce ed estrarre i tesori che si trovano in Natura. L'alchimista fa proprio questo: conosce le forze che si trovano nella Natura e le porta alla luce, in modo da renderle evidenti. 
L'Alchimia è dunque quel processo di trasformazione e purificazione che permette di ricavare da un prodotto grezzo una sostanza purificata da ogni impurità, vale a dire la sua Quintessenza. E' l'arte della trasformazione delle cose dall'impuro al puro, fino al raggiungimento della perfezione, al fine di ricavarne una purissima Quintessenza. 

Nella visione paracelsiana, l'Alchimia è l'arte che porta alla luce, che rende esplicite e manifeste le virtù che il Creatore ha posto nei minerali, nelle erbe, negli alberi e nell'uomo. E' l'arte che, con lunghi processi di putrefazione e distillazione, separa dal prodotto grezzo l'utile dall'inutile, il puro dall'impuro, fino ad ottenere quella che lui chiama "la materia ultima".

Paracelso diceva: "L'Alchimia è la scienza della vita che porta alla separazione del principio divino dalla materia, l'oro dal metallo vile, il balsamo dal veleno, per ottenere il quintum esse o quintessenza di tutte le sostanze manipolate, la Pietra Filosofale, l'Azoth, dagli usi meravigliosi".

Il processo alchemico ha luogo quotidianamente non solo nel mondo esterno ma anche nel corpo umano. Questo procedimento avviene grazie al Fuoco, che Paracelso chiama "Vulcano". Su tutti noi si trova l'Archeus, lo spirito che governa ogni cosa. Solo per azione del Fuoco e su comando dell'Archeus, lo stomaco elabora le sostanze e le trasforma in nutrimento o farmaco. 
Le cose che noi ingeriamo contengono, oltre alle qualità intrinseche del preparato, anche le qualità di chi le ha preparate. Dunque il cibo deve essere preparato con amore, così come il farmaco deve essere preparato con amore e sapienza.

Nella visione paracelsiana, per poter comprendere quest'arte, si deve partire dal presupposto che Dio ha creato tutte le cose e che Egli ha creato qualcosa dal nulla. 
Le cose sono create e poste nelle nostre mani non nella forma ultima che è loro propria, quindi è compito  dell'uomo trasformarle.  

Paracelso diceva:“(…)Ciò che gli occhi vedono nelle erbe, nelle pietre e negli alberi non è ancora il rimedio; deve essere prima purificato dalle impurità, poi viene alla luce. Questa è l’alchimia e questo è il compito di Vulcano; è il farmacista e il chimico della medicina. (…)” 

Secondo Paracelso, è attraverso quest'arte che l'uomo può "raggiungere il fine utile di creare". 

Per Paracelso, la figura del medico è imprescindibile da quella dell'alchimista, Medicina e Alchimia, secondo lui, fanno parte del medesimo cammino. Pertanto, colui che intende seguire il cammino alchemico deve possedere e utilizzare le conoscenze e le qualità definite dai quattro pilastri della medicina. Il primo pilastro è la Filosofia, dalla quale il medico deve estrarre la scienza e l'esperienza delle cose che riguardano il percorso che sta intraprendendo e le virtù che la Natura ha posto nelle cose. Il secondo pilastro è dato dall'Astronomia, dalla quale deve apprendere l'arte di saper interpretare le configurazioni astrologiche adeguate a ciò che intende compiere secondo le appropriate corrispondenze planetarie. Il terzo pilastro è rappresentato dall'Alchimia da cui il medico deve ricavare la capacità di trasformare e purificare tutte le cose. Il medico deve infine possedere delle Virtù etiche e delle qualità morali ben precise (quarto pilastro). Non può infatti accingersi a purificare qualcosa se non è lui stesso puro di mente e di spirito e se non ha conquistato le virtù umane della rettitudine e del distacco poiché, manipolando ogni materia, l'alchimista vi trasferisce qualcosa che appartiene alla propria natura. 

Paracelso diceva: “L’arte della medicina ha le sue radici nel cuore, se il tuo cuore è falso allora tu sarai un medico falso, se il tuo cuore è giusto allora tu sarai un medico vero”.

Nella preparazione dei rimedi, un ruolo fondamentale è dunque svolto dal medico spagyrico il quale, per portare a perfezione tutti i rimedi, deve saper infondere nei farmaci le virtù derivate dalla sua forza e da quella della Natura. Per fare ciò, deve imitare in tutto e per tutto la Natura, vivere secondo la Natura e seguirne gli insegnamenti e le leggi. I processi di preparazione di un farmaco spagyrico richiedono una profonda conoscenza della Natura e degli astri che ne dettano i tempi, nei quali è sempre contenuta un'indicazione analogica che può essere applicata al percorso di conoscenza e di evoluzione spirituale. L'Alchimia è dunque l'arte della conoscenza dei principi analogici fondamentali affinché il rimedio estratto da una pianta o da un minerale non sia solo un insieme di sostanze, ma una vera e propria Quintessenza. 

Il percorso alchemico che Paracelso traccia è molto complesso. Molte persone sono attratte dall'Alchimia, ma sono poche quelle disposte ad esercitarsi al fine di ottenere la piena padronanza di qualcosa.

Nella visione di Paracelso, il processo di separazione ed elaborazione della materia ultima si applica sia alle sostanze naturali per la preparazione dei rimedi sia ai metalli volgari per la loro trasmutazione in argento o in oro. In entrambi i casi il fine ultimo è quello di estrarre dalla materia, così come si trova in natura, la relativa Quintessenza sotto forma di Lapis Philosophorum (Pietra Filosofale). 

La Pietra dei Filosofi fornirebbe la cura di tutte le malattie, l'elisir di lunga vita, la conoscenza assoluta del passato e del futuro, nonché la capacità di trasformare i metalli in oro. Essa, secondo Paracelso, è un arcano, una sostanza misteriosa, una particolare quintessenza estratta dopo averne ultimato, con il favore degli astri, la preparazione. Essa, nell'uomo, serve a purificare l'intero corpo e a pulirlo da tutte le impurità, sviluppando nuove energie. La Pietra dei Filosofi manifesta il suo potere quando è a contatto con il corpo umano. Se questa Pietra è preparata con la materia giusta e conformemente ai principi della Filosofia, rinnova e ristabilisce gli organi della vita. Questa materia, che ha il potere di sanare e purificare il corpo umano, è molto complessa e per trovarla o fabbricarla occorre faticare a lungo. Va maneggiata con cura e moderazione affinché funzioni come medicina. Solo in queste condizioni purificherà il sangue dalle sue varie impurità e restituirà la salute.

La Pietra Filosofale è dunque un elisir di eterna giovinezza. L'Uomo nuovo non muore mai. La parte animale che è in lui si dissolverà ineluttabilmente perché è materia, mentre la parte spirituale, anche quando il corpo morirà, resterà in eterno. Dal punto di vista terapeutico, secondo la più pura tradizione ermetica, a cui Paracelso aderiva, la Pietra Filosofale è una Medicina Universale capace di prolungare la vita e di guarire tutte le malattie di modo che “un solo Adepto può rendere la salute a tutti i malati che sono nel mondo (…) Perciò chi possiede questo talento deve adoperarlo per la gloria di Dio e per l’utilità del prossimo” (Paracelso).

Un altro concetto importante è quello di Trasmutazione. Vediamo ora in cosa consiste, nella visione di Paracelso, questo processo.

La Trasmutazione è un processo alchemico in base al quale una cosa perde il proprio aspetto originario e viene trasformata al punto da non corrispondere più alla forma e alla sostanza di partenza. Dopo la Trasmutazione, la sostanza presenta un'altra forma, un'altra essenza, un altro colore, un'altra virtù, un'altra natura o proprietà. Si tratta di un cambiamento radicale: una cosa viene trasformata non solo esternamente, negli aspetti formali, ma anche internamente, vale a dire negli aspetti sostanziali. 

Paracelso diceva: Si è in presenza di una trasmutazione quando una cosa perde il suo aspetto e si trasforma al punto di non essere più per nulla simile alla sua forma e sostanza precedente; prende altre forme, un’altra essenza, un altro colore, un’altra virtù, un’altra natura o proprietà”.

Nell'Alchimia, la sostanza originaria viene distrutta e modificata dall'uomo al fine di essere trasmutata, ovvero riportata a nuova vita. La morte è sempre una forma di trasmutazione, perché quando qualcosa muore si trasforma e trasmuta in qualcos'altro. Il principio fondamentale dell'Alchimia è che, per ottenere la trasformazione della materia, per rinascere in uno stato più elevato, una cosa deve prima "morire" per consentire la separazione della sua essenza, ovvero della sua parte pura, dalla parte impura che la riveste. 

Il medesimo principio sta alla base del metodo che Paracelso usa per la preparazione dei farmaci. Egli attribuisce all'Alchimia due applicazioni differenti: la prima applicazione attiene all'arte di trasmutare i metalli vili in oro, processo materiale dietro cui si cela l'arte divina e sacra della rinascita spirituale; la seconda applicazione riguarda le procedure di laboratorio finalizzate alla preparazione dei farmaci. Quando Paracelso si riferisce al primo procedimento e a ciò che attiene alla trasmutazione usa il termine Alchimia, quando si riferisce al secondo usa il termine Spagyria. 

La Spagyria è dunque un antico metodo di preparazione degli estratti vegetali attraverso l'applicazione della filosofia alchemica alla Natura. E' la capacità di produrre tinture madri, estratti, infusi vegetali, in pratica i rimedi derivanti dalle piante, in modo naturale, rispettando la pianta e la Natura. 

Ogni sostanza naturale contiene, in tutte le parti che la compongono, le proprie virtù o Scientia, oggi nel caso delle piante si parlerebbe di principi attivi di una pianta. Quando si prepara un rimedio fitoterapico, una parte delle sostanze contenute e racchiuse in una pianta viene eliminata durante la preparazione e un'altra parte viene eliminata durante il processo di digestione e assimilazione. Pertanto, il rimedio che viene ingerito dal paziente non passa totalmente nei tessuti, svolgendo appieno la propria azione terapeutica, una parte di esso viene eliminata con le urine o con le feci. Ciò significa che una certa percentuale dell'azione terapeutica della pianta viene eliminata e con essa anche le virtù più sottili. D'altra parte anche i principia racchiusi nella pianta rimangono spesso nelle parti di essa che non vengono utilizzate. Proprio alla luce di ciò, Paracelso sente ad un certo punto della sua vita la necessità di definire e insegnare un nuovo metodo di preparazione dei farmaci, in modo tale che tutti i principia necessari alla guarigione siano selezionati e raccolti nel farmaco. Il suo metodo consiste nell'individuare ed estrarre, separatamente, le componenti che racchiudono ciascun principio, per poi purificarle e riunirle, in modo da ottimizzare il valore curativo del rimedio. Per questo motivo, introduce la procedura spagyrica e definisce il nuovo metodo di preparazione dei farmaci ispirandosi totalmente all'Alchimia. 

Nella visione di Paracelso, è inoltre di fondamentale importanza che i farmaci siano preparati solo dagli alchimisti che hanno una predisposizione d'animo puro, retto e privo di qualsiasi egoismo. 

Le sostanze ci vengono messe a disposizione dalla Natura, ma devono poi essere elaborate e manipolate con estrema perizia per diventare rimedi. Da tali sostanze devono essere eliminate tutte le impurità, al fine di ricomporle in una nuova e rinnovata sostanza che contenga tutte le qualità terapeutiche originali. La parola Spagyria deriva dai termini greci spao che significa "separare" agheiro che significa "riunificare". La Spagyria consiste infatti nel separare e nell'unire: separare i principi della pianta, purificarli e poi riunirli. 

La preparazione spagyrica, nella concezione di Paracelso, oltre a raccogliere in un'unica Quintessenza le sostanze necessarie alla guarigione, deve contenere anche l'Archetipo o Principio intelligente e una quota dello Spiritus mundi, dato dall'influsso degli astri. La Spagyria non è un'arte diversa dall'Alchimia, è semplicemente un'applicazione dei principi e dei metodi alchemici relativi all'estrazione delle quintessenze, vale a dire dei rimedi più potenti. 

Paracelso scriveva:“La medicina non deve agire senza la partecipazione del cielo, ma deve agire con esso. Perciò devi liberarla dalla terra, perché questa non è governata dal cielo e devi eliminarla dalla preparazione del rimedio”.

Il procedimento di estrazione e di distillazione si avvale di più passaggi: putrefazione, distillazione e calcinazione. Durante ciascuna di queste fasi, le sostanze sono sottoposte, per periodi più o meno lunghi, all'azione del Fuoco o ad una fonte di calore costante. Paracelso riconosce grande importanza alla fase della putrefazione, considerandola come fase indispensabile alla rinascita. 

Uno studioso tedesco, emigrato negli Stati Uniti nella prima metà del XIX secolo, Carl Friedrich Zimpel, ha dato origine alla Spagyria moderna, basata sulla pratica di laboratorio, nel rispetto però dei principi originali. Egli ha elaborato una metodologia di estrazione e lavorazione delle sostanze dalle piante. La produzione delle essenze spagyriche, secondo Zimpel, si deve basare su tre procedimenti essenziali: fermentazione, distillazione e incenerimento. In tal modo si ricavano gli oli essenziali, i sali minerali e gli oligoelementi della pianta.

E' importante capire cos'è la Medicina nella visione di Paracelso.

Prima di tutto, occorre dire che Paracelso ha dato alla medicina uno dei maggiori contributi affermando che le malattie, pur avendo un'origine spirituale, si manifestano come un'alterazione dell'equilibrio del corpo e che la guarigione può avvenire solo se si ripristina questo equilibrio. Egli non vede nelle manifestazioni fisiche i sintomi da curare ma solo una manifestazione di un problema più complesso che trova le sue radici al di fuori del corpo fisico. Alla luce di ciò, sviluppa una teoria che si basa sul concetto di tre principia esistenti in Natura. Secondo questa visione, ogni cosa esistente in Natura appartiene ai tre mondi: minerale, vegetale e animale. Inoltre, secondo questa teoria, tutto ciò con cui noi abbiamo a che fare quotidianamente racchiude in sé un complesso di aspetti spirituali, spiegato e classificato secondo tre principi differenti: ZolfoMercurio e Sale. Tali principi sono forze e archetipi nascosti negli oggetti della Natura, sui quali imprimono una certa segnatura:

  • Lo Zolfo è intelligenza, spirito, principio informatore primigenio, archetipi di qualità presenti in tutte le cose create. Corrisponde a ciò che è combustibile, umido e oleoso. Lo Zolfo è sempre puro e le impurità sono residui di materialità terrena. E' un principio astrale.
  • Il Mercurio simboleggia le forze spirituali, l'energia vitale che permea tutta la Natura e allo stesso tempo conferisce le peculiarità e le caratteristiche di ogni essere. Rappresenta tutto ciò che è volatile e fumoso. Costituisce e consente il legame tra Zolfo e Sale, vale a dire tra intelligenza e corpo fisico.
  • Il Sale è la sostanza fisica che permette l'esplicazione e l'azione sul piano fisico, rappresenta gli oggetti fisici in natura, che possono essere chimicamente e fisicamente misurabili.

Secondo la teoria paracelsiana lo squilibrio fisico, cioè la malattia, si manifesta con la carenza o con la preponderanza di uno dei tre principi rispetto agli altri. Per la salute è fondamentale l’equilibrio del loro rapporto. E il compito del medico è proprio quello di riportare l’equilibrio dei tre principi.

Paracelso considera la medicina come l’arte e l’opera per sanare le malattie e rimuoverne le cause seguendo l’aiuto e l’insegnamento della Natura. Nella sua visione, Alchimia trasmutatoria e medicina sono strettamente legate: l’una aiuta a svelare i misteri dell’altra. In quest'ottica, è molto importante che il medico abbia una visione corretta della realtà e sappia riconoscere tutte le malattie nel macrocosmo esterno all'uomo. Solo se ha una conoscenza profonda dell’uomo e della sua natura interna, può definirsi medico. 

Nella concezione di Paracelso, la causa della malattia è da ricercarsi nella trasformazione e nell’indebolimento dell’arcanum, vale a dire dell’influenza astrale relativa a uno degli organi del corpo, in relazione al corrispondente indebolimento dello spirito del malato. Da questo fenomeno deriva uno squilibrio, carenza o eccesso, dei principia in uno dei quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco) del malato. La cura dovrà, quindi, consistere nel reintegrare o nel riequilibrare il principio immateriale carente o in eccesso mediante sostanze materiali. Nel laboratorio spagyrico, per ogni sostanza, individuata secondo le caratteristiche analogiche e astrali, vengono estratte e separate sostanze materiali o quintessenze che contengono una sostanza pura da dare al malato. La sostanza così estratta costituisce veicolo di uno o più dei principia che devono essere riequilibrati nel malato. Il disordine quantitativo, che è alla base dello squilibrio fisico e quindi della malattia, è riequilibrato con sostanze che ristabiliscono l’equilibrio interno. In tal modo il malato può recuperare la salute.

In questo post ho voluto parlare di Paracelso e dell'Alchimia in quanto siamo nel pieno di un processo alchemico, che ci porterà a rinascere come esseri spirituali puri. Ovviamente prima della trasmutazione dobbiamo affrontare i processi di putrefazione, purificazione e distillazione di cui ci parla Paracelso. Stiamo vivendo un periodo mai visto prima sulla Terra, l'intera umanità è chiamata a fare un salto evolutivo che ci porterà a costruire un mondo libero, dove le parole Amore, Fratellanza, Pace, Gentilezza e Scintilla divina troveranno finalmente il loro significato più profondo e la loro più alta espressione. Nostra Madre, la Terra, sta trasmutando a sua volta, purificandosi e innalzando la sua vibrazione, e sta chiamando ognuno di noi affinché la seguiamo in questo processo. Lei ci offre rimedi che con le loro vibrazioni sottili sono in grado di guarirci nel profondo. La trasmutazione a cui siamo chiamati può far emergere problematiche sia a livello emotivo sia a livello fisico. Non spaventiamoci, non affidiamoci a sostanze chimiche che portano ad eliminare il sintomo in poco tempo ma che non ci permettono di risolvere la causa alla radice e che non ci permettono di compiere questa trasmutazione. Affidiamoci invece con fiducia ai rimedi naturali che Madre Terra ci offre per guarire il nostro corpo e la nostra Anima. In Natura troviamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Lasciamo dunque andare ogni resistenza, abbandoniamoci con fiducia a questo processo di trasformazione e gioiamo di questa grande occasione di evoluzione. Siamo sostenuti, aiutati e accompagnati passo passo lungo questo cammino spirituale. 

Per chi è interessato ad approfondire l'argomento consiglio di leggere il libro di Carlo G. Nuti intitolato "Paracelso e la Scienza Divina dell'Uomo".




 

 


 

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