Fegato: come depurarlo in modo naturale


Il fegato è una ghiandola di grandi dimensioni, la più grande del nostro corpo, fondamentale per il metabolismo umano. E' di colore rosso scuro - bruno e ha forma ovoidale. E' collegato all'apparato digerente ed è costituito da quattro lobi. Si trova a destra, nella parte alta della cavità addominale ed è posizionato sotto il diaframma, vicino al colon trasverso e allo stomaco. La parte più voluminosa si estende lungo il fianco destro. 

Il fegato svolge numerose funzioni utili non solo alla digestione degli alimenti, ma anche alla difesa dell'organismo e all'eliminazione delle sostanze tossiche. Essendo una ghiandola, fa parte del sistema endocrino, ossia il sistema che sovrintende alla produzione degli ormoni, sostanze fondamentali per il buon funzionamento dell'organismo. Nello specifico il fegato produce la bile, che è essenziale alla digestione dei grassi. 

Proprio per l'importanza delle funzioni che svolge, è indispensabile mantenerlo in ottime condizioni per assicurarci un buono stato di salute dell'intero organismo. 

Per capire l'importanza di questa ghiandola dobbiamo comprendere, prima di tutto, quali sono nello specifico le funzioni che svolge. Vi indico, di seguito, le sue principali funzioni metaboliche:

  • le sue cellule, che vengono chiamate cellule epatiche o epatociti, sono fondamentali per lo smaltimento dei trigliceridi, dei grassi e del colesterolo;
  • produce la bile, un liquido vischioso di colore giallo scuro, prevalentemente costituito da acqua e acidi biliari, che consente la digestione dei grassi e delle vitamine A, D, E, K, le quali si sciolgono nei grassi (sono le cosiddette vitamine liposolubili). La bile, prodotta dal fegato, finisce in parte nel duodeno e in parte nella cistifellea, che la conserva immagazzinandola fino a quando i grassi arrivano dallo stomaco all'intestino. A questo punto, viene riversata all'interno del duodeno al fine di provvedere alla sintesi dei grassi, rendendo così possibile il loro assorbimento da parte dell'intestino;
  • interviene nella sintesi degli acidi grassi, supportando la trasformazione degli alimenti assorbiti, in particolare tramite l'emulsione dei grassi e la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi, fondamentali fonti di energia per la vita cellulare; 
  • svolge un ruolo importante nella formazione del glucosio indispensabile per nutrire le cellule del corpo umano. Inoltre, è fondamentale nella modulazione del livello di zuccheri nel sangue (glicemia). Al suo interno vengono immagazzinati glicogeno, ferro, rame e vitamina B12. Funziona dunque da deposito di emergenza per la vitamina B12, il ferro e il rame ed interviene nel loro metabolismo. Per quanto riguarda il glicogeno immagazzinato nel fegato, esso viene trasformato, quando l'organismo ne necessita, in glucosio plasmatico;
  • ha un ruolo anche nella conservazione degli equilibri metabolici dell'organismo (tramite la demolizione dell'insulina), nel metabolismo delle proteine e nella riduzione dei loro scarti tossici;
  • è anche fonte dei fattori di coagulazione (come il fibrinogeno e la trombina) che permettono al sangue di rimanere fluido ed evitare la formazione di aggregazioni che ostacolino la circolazione;
  • distrugge e metabolizza i globuli rossi che risultano danneggiati o che hanno esaurito la loro funzione, recuperando il ferro legato all'emoglobina e creando metaboliti che vengono aggiunti alla bile come pigmenti;
  • svolge un ruolo di primo piano nella detossinazione di scorie metaboliche o di tossine introdotte nell'organismo tramite l'alimentazione, l'inquinamento o i farmaci. Le tossine vengono eliminate attraverso la bile o il sangue. Gli scarti escreti nella bile passano dall'intestino e vengono espulsi con le feci, quelli immessi nel sangue invece giungono ai reni, vengono filtrati ed eliminati dalle urine;
  • converte l'acido lattico, un prodotto di rifiuto sintetizzato dai muscoli durante un'intensa attività fisica, in glucosio;
  • interviene nel mantenimento del normale equilibrio idrosalino. 
Il fegato è. dunque, un vero e proprio filtro anti-tossine che separa i principi nutritivi dalle tossine prima che esse raggiungano il flusso sanguigno e altri tessuti. 

Il buon funzionamento di questa ghiandola è fondamentale anche per l'intero sistema immunitario, in quanto le sue cellule possiedono delle caratteristiche utili per la neutralizzazione delle sostanze tossiche, dei residui dei farmaci e per la neutralizzazione degli agenti patogeni. Queste cellule, definite cellule di Kupffer, i cosiddetti macrofagi del fegato, svolgono sia la funzione di depuratori del sangue che arriva agli epatociti, sia la funzione di rimozione delle cellule del sangue invecchiate o danneggiate (supportando così l'azione della milza), sia un ruolo di sentinelle stimolando il sistema immunitario ad intervenire laddove vengano individuati pericoli per l'organismo. 

Il fegato, così come anche gli altri organi, ci parla quando ha dei problemi. E' importantissimo ascoltarlo. 

Per epatotossicità si intende la capacità di una sostanza chimica di procurare un danno al fegato. Negli Stati Uniti e in Europa è in costante aumento il numero di persone che hanno il fegato intossicato. Ciò è dovuto al gran numero di farmaci che vengono utilizzati, soprattutto antibiotici e antinfiammatori. Ad aggravare la situazione ci sono anche le sostanze chimiche utilizzate dalle industrie alimentari, nonché i pesticidi che vengono utilizzati nell'agricoltura e che sono tossici per il nostro organismo.

La capacità del fegato di depurare l'organismo diminuisce quando la mole di tossine da elaborare è eccessiva. In tal caso le sostanze tossiche rientrano in circolo e possono diventare pericolose per l'organismo stesso. I primi sintomi di un fegato intossicato sono lingua ingrossata al risveglio, difficoltà a digerire dopo i pasti, mal di testa inspiegabili nel corso della giornata. Segnali di lungo periodo sono, invece, alitosi, gonfiore addominale, problemi alla pelle, stanchezza, affaticamento, dolore nella parte alta a destra dell'addome, nausea e vomito, perdita di appetito, dolori muscolari, fegato ingrossato, ittero (ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi), cambiamento di colore delle feci, colore dell'urina di tonalità più scura, febbre, prurito, capelli opachi o che cadono, pelle secca e unghie fragili.

Il primo passo da compiere per aiutare il nostro fegato a rimanere in salute è avere un'alimentazione corretta, che favorisca lo smaltimento di farmaci, alcol, caffeina, residui metabolici e sostanze tossiche come i pesticidi. 

Una dieta ricca di cibi fritti, grassi saturi e povera di frutta e verdura, così come pasti troppo abbondanti, sono tra le principali cause di affaticamento del fegato. Sovrappeso e obesità provocano, a lungo andare, la condizione del fegato grasso, nota come steatosi epatica. Tale condizione è caratterizzata dall'accumulo di grassi nelle cellule del fegato. Si tratta di una patologia sempre più diffusa nei Paesi occidentali. Oltre alle persone obese e in sovrappeso, ne sono maggiormente a rischio anche quelle che hanno il diabete di tipo 2 e livelli di trigliceridi oltre la norma. Il fegato grasso è associato ad una dieta molto ricca di calorie, zuccheri e grassi. Ad aggravare la situazione spesso interviene l'abuso di alcolici.

Vediamo prima di tutto quali sono i cibi da evitare al fine di non sovraccaricare di lavoro il nostro fegato. Sicuramente occorre eliminare i cibi raffinati come i dolciumi, gli zuccheri (dolci, torte, caramelle, cioccolato, bibite zuccherate), il riso bianco, la caffeina, i grassi saturi (formaggi grassi, insaccati, salsicce, pancette, burro, latte intero, dolci al cucchiaio, condimenti vari), le fritture (in quanto durante il processo di cottura a temperature elevate si producono sostanze tossiche), gli snack salati e pieni di olio o burro, e le bevande alcoliche. L'alcol è una delle maggiori cause di malattie epatiche anche gravi. Pertanto, occorre ridurre al minimo il consumo di alcolici. E' necessario, inoltre, evitare il fumo, sia attivo che passivo, cibi ricchi di conservanti pericolosi, come i nitriti presenti nei salumi e nelle carni conservate, cibi ipercalorici e ricchi di grassi. Altri due accorgimenti da seguire sono: evitare pasti abbondanti che sovraccaricano di lavoro il fegato e moderare il consumo di caffè (non più di due al giorno).

Ci sono molti alimenti che sono un vero e proprio toccasana per il fegato. Possiamo classificarli sostanzialmente in due gruppo:

  • alimenti che favoriscono il lavoro di disintossicazione che compie il fegato;
  • alimenti che hanno un elevato potere antiossidante: questi cibi sono fondamentali in quanto, durante le reazioni che hanno luogo nel fegato, si formano inevitabilmente radicali liberi che sono dannosi. Le sostanze antiossidanti hanno proprio la funzione di neutralizzare i radicali liberi.
Vi elenco di seguito gli alimenti che aiutano il nostro fegato a mantenersi in salute:
  • limone: al mattino bere una tazza di acqua calda con un limone spremuto dentro, oltre a pulire il fegato, stimola la produzione della bile, depura lo stomaco e l'intestino e normalizza la peristalsi;
  • verdure crucifere (come broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, cavolo): queste verdure sono ricche di sostanze che aiutano il fegato a produrre gli enzimi di cui necessita per i processi di disintossicazione;
  • barbabietole: sono purificanti del sangue e capaci di assorbire i metalli pesanti;
  • carciofi e spinaci: aumentano notevolmente la produzione della bile che, tra le altre funzioni, ha quella di eliminare le tossine e i microrganismi dannosi attraverso l'intestino, aiutando quindi il lavoro di disintossicazione del fegato;
  • insalata verde amara (tipo cicoria, indivia, lattuga romana etc): aiuta a stimolare il flusso della bile;
  • aglio e cipolla: sono ricchi di composti a base di zolfo, elemento che il fegato utilizza per aumentare la solubilità in acqua delle sostanze nocive, in modo da eliminarle più facilmente con le urine;
  • frutta antiossidante (come mirtilli, more, fragole, mele, pere, prugne, lamponi, arance, melone e pompelmo rosa): questa frutta è ricca di antiossidanti e contribuisce quindi a proteggere il fegato dai radicali liberi. Le mele, in particolare, contengono pectina, che si lega ai metalli pesanti e aiuta la loro escrezione;
  • anguria: è ricca di glutatione, che è uno dei più potenti antiossidanti naturali che protegge il fegato e lo sostiene nell'attività di neutralizzazione delle tossine. Svolge dunque una duplice funzione: protettiva e disintossicante. La sua potente azione disintossicante è dovuta alla sua capacità di legarsi ai metalli pesanti favorendone l'eliminazione;
  • papaia e avocado: favoriscono la produzione del glutatione e aiutano l'organismo a sintetizzarlo;
  • asparagi: anch'essi sono una buona fonte di glutatione; 
  • cibi amari come tarassaco e cardo mariano: aiutano nella pulizia del fegato; 
  • pesce (in particolare salmone, sgombro, sardine, merluzzo, tonno): contiene i grassi omega-3 - utili perché assistono il fegato nel metabolismo dei lipidi e hanno una potente attività antinfiammatori - e il selenio, un ottimo antiossidante che aiuta il fegato nei processi di detossinazione;
  • uova: contengono molti aminoacidi solforati che aiutano il lavoro epatico di disintossicazione;
  • le fibre: limitano l'assorbimento delle sostanze tossiche, facilitandone l'evacuazione con le feci. Esse, insieme allo yogurt e ai probiotici, migliorano la condizione della mucosa intestinale, la quale, quando è in buona salute, rappresenta un filtro efficace, in quanto risulta permeabile ai nutrienti ma non permette il passaggio delle tossine.
E' inoltre importante bere molta acqua (almeno due litri al giorno) per aiutare i reni ad espellere le tossine trattate dal fegato. 
Possiamo pertanto affermare che una dieta depurativa è sicuramente il punto di partenza per aiutare il nostro fegato.

Consiglio di depurarsi ad ogni cambio di stagione. Sostenere l'organismo quando deve affrontare i cambiamenti esterni aiuta a favorire l'eliminazione delle tossine accumulate. Al cambio di stagione, l'organismo viene messo a dura prova:  proprio per tale motivo spesso capita di sentirsi spossati, con uno stato di stanchezza perenne. E', dunque, questo il momento giusto per concentrarsi sulla depurazione del corpo, la quale è utile non solo per sentirsi meglio ma anche per aumentare le difese immunitarie. 

Vi consiglio di iniziare le cure disintossicanti e depurative con un giorno di digiuno, assumendo solo succhi di frutta freschi o bevande con acqua, miele e limone. Vi anticipo già che potrebbe succedere che, a seguito del digiuno, vi venga mal di testa forte, nausea e vomito. Niente paura! E' il corpo che sta reagendo eliminando le tossine. Dopo la prima volta è difficile che possa ricapitare. Durante il digiuno, le cellule staminali si riattivano e ogni organo del nostro corpo si rigenera. 
Se ci riuscite, vi consiglio di fare il digiuno due volte al mese, in concomitanza al cambio di luna (luna nuova e luna piena). Ovviamente, se avete dei problemi di salute, è indispensabile rivolgervi al medico in modo da valutare insieme la possibilità di effettuare o meno il digiuno. 

Vediamo ora quali sono i rimedi che Madre Natura ci offre per aiutare questa fondamentale ghiandola a funzionare bene.

Esistono in natura erbe selvatiche che facilitano il processo di pulizia dell'organismo e permettono di ristabilire uno stato di benessere. 
Tra le piante che danno i maggiori benefici abbiamo: carciofo, tarassaco, bardana, cardo mariano, cicoria, liquirizia, curcuma, boldo e gramigna.

Il carciofo  è un epatoprotettore, tonico epatico, coleretico, colagogo, amaro tonico, ipocolesterolemizzante, diuretico e depurativo. Studi scientifici hanno avvalorato l'efficacia del carciofo nella forma di estratto fitoterapico, dimostrando che esso contribuisce a diminuire i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e a curare le affezioni epato-biliari. Contiene glucosidi e tannini ed è molto ricco di cinarina, un principio amaro che lo rende particolarmente utile nella cura dei disturbi di origine epatica, in quanto stimola il fegato e la cistifellea, fluidifica la  bile e depura il sangue. 

Il carciofo è utile sia nei disturbi digestivi (quali mal di stomaco, nausea, sensazione di sazietà, flatulenza) sia nei disturbi epatobiliari.

Quando le sostanze amare entrano in contatto con appositi recettori (detti recettori dell’amaro) presenti sulla lingua, stimolano un aumento sia delle secrezioni digestive che della motilità intestinale. In altri termini attivano la digestione. In caso di disturbi digestivi, quali digestione lenta e pesante, vanno assunti prima dei pasti (circa 15-20 minuti prima). 
Sebbene le preparazioni liquide o in generale quelle che permettono un contatto con i recettori dell'amaro siano quelle più efficaci, chi non ama o non tollera l'amaro può comunque assumere queste piante anche in altra forma (tipo sotto forma di compresse o capsule).

L'azione terapeutica dei carciofi sul fegato non è tanto determinata dalla parte edibile, ma dalle sostanze estratte dalle foglie dei carciofi e presenti negli estratti fitoterapici a base di esso. Prima di assumere per scopi terapeutici preparazioni a base di carciofo, occorre consultare il proprio medico in quanto le dosi di prodotto da assumere possono variare in base alla quantità di composti caffeilchinici contenuta (i caffeilchinici sono sostanze in grado di stimolare l'appetito e di aumentare la secrezione acida dello stomaco, favorendo i processi digestivi). Occorre consultare il medico anche in caso di calcoli biliari e se si soffre di colon irritabile (in quest'ultimo caso può provocare dissenteria). 

In erboristeria trovate: la tisana di carciofo, preparata con le foglie essiccate, che aiuta a smaltire le tossine; la tintura madre di carciofo che, contenendo i principi attivi della pianta, aiuta nel cambio di stagione e nei periodi di stress, aiuta ad eliminare le tossine accumulate ed è efficace per abbassare i livelli di zucchero nel sangue e per migliorare la salute del fegato e della cistifellea; l'estratto secco di carciofo, che è disponibile in capsule e agisce sul fegato con un'azione depurativa e antiossidante. 

Il tarassaco, più comunemente conosciuto come dente di leone, ha proprietà diuretiche, disintossicanti, digestive, lassative, depurative, colagoghe e anticolesterolo. Le parti usate sono la radice, i fiori, le foglie e i boccioli. Il tarassaco aiuta a recuperare la funzionalità epatica e biliare, aiuta in caso di dispepsia e in presenza di disturbi della pelle e disturbi articolari. Può essere assunto come cibo, succo o decotto per disintossicare l'organismo, depurare il fegato e i reni. 

In caso di dispepsia, calcoli, colesterolo alto, vi consiglio una cura stagionale che prevede l'assunzione di tarassaco per una decina di giorni. 

In erboristeria troviamo una grande offerta di tarassaco: la radice essiccata per preparare i decotti, gli estratti secchi o liquidi e il succo della pianta fresca. Per aiutare le funzioni del fegato, vi consiglio di assumere due volte al giorno il decotto della radice. Se non avete tempo di prepararvelo o non amate il decotto, potete sostituirlo con l'estratto o con il succo. 

In caso di ipercolesterolemia è necessario protrarne l’assunzione per alcuni mesi ed è fondamentale una corretta alimentazione. 

Le rosette, composte dalle giovani foglie primaverili, si possono consumare crude in insalata, o lessate e cucinate come gli spinaci. Se mangiate come primo piatto a tavola, stimolano e consentono una buona digestione. Hanno un sapore amarognolo e costituiscono un alimento vitaminico e depurativo. 

Il nome popolare "piscialetto" allude ad una delle proprietà più spiccate delle foglie, dovuta soprattutto all'elevato contenuto di potassio, ovvero quella diuretica. Tale proprietà è tipica anche della radice, sebbene in misura inferiore. La radice agisce in modo più spiccato sulla funzionalità epatica e in generale sulla digestione.

In caso di calcoli biliari, occorre consultare il medico prima dell'assunzione. 

La bardana è una pianta depurativa, diuretica blanda, lassativa blanda. Si utilizzano le radici, le foglie e i semi. La radice è diuretica, diaforetica (ossia favorisce la sudorazione) e depurativa, combatte il colesterolo nel sangue e abbassa il tasso di glicemia, favorendo la funzionalità epatica. Le foglie sono antipruriginose, antisettiche e cicatrizzanti. I semi sono purgativi. E' inoltre molto usata in caso di acne sia internamente sia in campo cosmetico. Tradizionalmente viene utilizzata come depurativo, soprattutto in caso di irritazioni ed eruzioni cutanee (acne, foruncoli, dermatiti). E' valida anche come depurativo coadiuvante in caso di reumatismi.

La bardana è una pianta molto utilizzata in fitoterapia. In erboristeria troviamo la radice per la preparazione del decotto, le compresse di polvere, gli opercoli di estratto secco. Spesso troviamo anche dei preparati in cui la radice di bardana è associata ad altre erbe depurative quali il tarassaco, la curcuma, la cicoria selvatica o la gramigna. 

Il cardo mariano è molto utilizzato in fitoterapia essendo un ottimo epatoprotettore, decongestionante, tonico epatico, antiossidante, coleretico, diuretico e colagogo. E' quindi indicato in caso di epatopatie croniche, alcoliche, tossico-metaboliche e in tutti i casi di disturbi del fegato. Le parti usate sono la radice, le foglie e i semi. La radice e le foglie hanno proprietà depurative e diuretiche, mentre i semi sono amaro-tonici, epatoprotettori, carminativi, ipertensivi e vasocostrittori.

L'attività del cardo mariano sul fegato è notevole, per questo motivo viene usato come protettore e tonico del fegato. Da studi effettuati sulla silimarina, presente nei semi, è emerso che essa è in grado di stabilizzare le membrane cellulari delle cellule epatiche, rendendo più difficile alle sostanze tossiche di penetrarvi. Inoltre è emerso che tale sostanza svolge un'importante attività protettiva nei confronti dei radicali liberi e stimola la sintesi proteica nelle cellule epatiche favorendone la rigenerazione. Per questi motivi, viene utilizzato il termine di tonico-epatico, intendendo un'azione ampia sul fegato, diretta a supportarne la funzionalità.

In commercio troviamo i semi e le foglie essiccate da utilizzare come decotto, l’estratto secco, la tintura madre, l’estratto idroalcolico e la polvere. Per quanto concerne i semi, essi sono ricchi di principi attivi e non sono tossici, ma vanno somministrati solo dietro prescrizione medica. Svolgono una buona azione come costrittori arteriosi, quindi sono utili per la cura dell'ipotensione.

La cicoria è molto utilizzata in fitoterapia. Contiene sostanze amare e sali minerali, è depurativa, colagoga, diuretica e stomachica. Di essa si utilizzano la radice e le foglie. Entrambe sono depurative, disintossicanti, diuretiche, leggermente lassative. La radice viene utilizzata per preparare i decotti in caso di problemi al fegato. Spesso viene associata ad altre radici dalle proprietà simili come quella del tarassaco, della bardana e della curcuma. 

In erboristeria, si trova la radice essiccata per preparare la tisana, la tintura madre, gli estratti secchi in opercoli, le compresse di polvere di radice e numerosi integratori liquidi o in opercoli in cui la cicoria è associata ad altre piante dalle proprietà depurative e drenanti. Sia che la si consumi come verdura fresca, in infuso o in decotto, essa è ottima per depurare sangue, reni e fegato. Dà ottimi risultati anche in caso di stitichezza e problemi digestivi. 

La liquirizia è  emolliente, espettorante, rinfrescante e diuretica. Di questa pianta si utilizzano la radice e gli stoloni di esemplari di almeno tre anni di età, puliti dalla corteccia e fatti essiccare al sole.  Aggiunta nella tisana depurativa, va ad agire in sinergia con il tarassaco e con tutte le erbe che vanno bene per il fegato. Il succo è molto utile in caso di ulcere gastriche. 

Occorre rispettare scrupolosamente le dosi indicate in quanto l'abuso di acido glicirrizico contenuto nella liquirizia causa ipertensione arteriosa e, negli alcolisti, disturbi neuropsichici.

La curcuma è antinfiammatoria, ipocolesterolizzante, antiepatotossica, antiossidante, antiartritica, battericida, digestiva, diuretica, antivirale e disintossicante. Di essa si utilizza il rizoma. La si trova in erboristeria e nei negozi di prodotti naturali in forma di tintura madre, in estratto idroalcolico, polverizzata, in taglio per tisana, in compresse e in opercoli (anche associata ad altre erbe).  

Fin dall'antichità è stata largamente utilizzata in medicina cinese e ayurvedica, ora anche in Occidente ha suscitato molto interesse tanto che, da alcuni anni, si sta studiando il suo impiego nella cura del melanoma della fibrosi cistica, della malattia di Alzheimer e di alcuni tipi di tumore dell'apparato digerente. 

E' largamente usata nell'alimentazione.

Il boldo è colagogo, stimolante, disintossicante, digestivo, tonico, febbrifugo e diuretico. E' molto efficace nella cura della digestione difficile, in caso di stitichezza e insufficienza epatica. E' un protettore epatico, utile sia per prevenire danni al fegato sia se si è in presenza di lieve insufficienza epatica e biliare. Si prende quindi molta cura del fegato: la proprietà più importante che ha questa pianta è proprio quella di regolare le funzioni epatiche e biliari, oltre a combattere e dissolvere i calcoli alla cistifellea. Le foglie di questa pianta contengono oli essenziali (cineolo e ascaridolo), flavonoidi e alcaloidi (boldina) che conferiscono alla pianta un'azione disintossicante e colagoga, vale a dire contribuiscono a fluidificare la bile, aumentandone così la secrezione e diminuendone la viscosità. Proprio per tale motivo, il boldo è un'ottima pianta da impiegare nelle cure depurative stagionali. 

Possiede proprietà digestive che lo rendono efficace nel contrastare le dispepsie, in quanto favorisce la secrezione gastrica e migliora la digestione dei grassi. Svolge anche un'azione blandamente lassativa che lo rende particolarmente indicato in caso di stitichezza.

In erboristeria si trovano le foglie, per preparare il decotto, e la tintura madre. Si consiglia di non usare questa pianta durante la gravidanza e durante l'allattamento. Inoltre, è da usare sotto stretto controllo medico in caso di occlusione delle vie biliari e calcolosi biliare. Nella tisana la quantità di olio essenziale (ascaridolo) presente è bassa, però a titolo precauzionale è meglio non assumere infusi di boldo per periodi troppo prolungati o in dosi superiori a quelle consigliate.

La gramigna ha un'azione diuretica potente, è sudorifera, depurativa del sangue ed è utile anche nella cura dei calcoli. Non è specifica per il fegato, però essendo un drenante può dare un aiuto. Di essa si usa il rizoma. Il decotto e la tisana sono consigliati in tutti i casi di infiammazioni al fegato, alla milza, alle vie urinarie, in caso di gotta e artrite. La gramigna è molto ricercata anche dagli animali domestici, che la mangiano per purificarsi. 

Dopo avervi detto quali sono le piante che aiutano il nostro fegato a riacquistare la salute, vediamo qualche esempio di cure efficaci. 

Una miscela efficace, con cui preparare un decotto, per disintossicarvi al cambio di stagione, comprende le seguenti erbe (in misura uguale): tarassaco, bardana, liquirizia, cicoria, gramigna. Mettete un cucchiaio di radici in due tazze di acqua fredda, bollite per 10 minuti, lasciate riposare per altri 10 minuti, filtrate e bevete. Per ottenere ottimi risultati disintossicanti è necessario fare questa cura per almeno 20 giorni. 

Un'altra miscela utile per preparare un decotto disintossicante comprende le seguenti erbe: tarassaco (in quantità maggiore rispetto alle altre erbe), bardana, curcuma e cicoria. Mettete un cucchiaio di radici in due tazze di acqua fredda, bollite per 10 minuti, lasciate riposare per altri 10 minuti, filtrate e bevete.

Volendo, potete anche preparare un decotto con infuso: mettete un cucchiaio di radice di tarassaco a bollire per 10 minuti, aggiungete poi un pizzico di boldo e lasciate riposare per altri 10 minuti. Bevetene almeno due tazze al giorno. 

Se non amate i decotti e le tisane, vi do una terza soluzione: potete bere un cucchiaio di succo di tarassaco e uno di succo di carciofo per tre volte al giorno, prima di ogni pasto, con aggiunta di un pizzico di polvere di curcuma.

Un'altra cura che potete fare è la seguente: mettete un cucchiaino scarso di polvere di curcuma in un po' di acqua o nella prima tisana del mattino e bevete il decotto disintossicante (preparato con tarassaco, bardana, liquirizia, cicoria, gramigna in eguale misura) al mattino a digiuno, al pomeriggio e alla sera. 

Un'altra cura potrebbe essere: un cucchiaio di succo di tarassaco, mezzo cucchiaino di polvere di curcuma due o tre volte al giorno prima o lontano da i pasti.

Se durante il giorno non avete tempo di prepararvi il decotto, ci sono sempre la tintura madre, gli opercoli e le compresse di estratto secco. Bevete un decotto disintossicante al mattino a digiuno e poi, durante la giornata, prendete 2-3 opercoli al giorno da 500 mg di estratto secco di tarassaco titolato al 2% di inulina e la tintura madre di cardo mariano prima dei tre pasti principali. Se soffrite di ipertensione, sostituite il cardo mariano con il boldo. 

Se vi piace il fai da te, potete prepararvi l'estratto idroalcolico: macinate la bardana (10 g), il tarassaco (20 g), la cicoria (10 g) e la curcuma (10 g), mettete il tutto a macerare per 20 giorni in 125 ml di acqua demineralizzata e 125 ml di aclool a 90° o 95°. Trascorsi i 20 giorni, filtrate e assumetene una goccia per kg di peso almeno due volte al giorno. 

Se volete preparavi da sole la tintura madre di tarassaco, vi spiego come fare: raccogliete tra l'autunno e la primavera 50 g di radice di tarassaco fresca, pulitela, tagliatela in piccoli pezzi e mettetela a macerare per 20 giorni in 175 ml di alcool a 90° o 95° e 75 ml di acqua demineralizzata. Trascorsi i 20 giorni, filtrate e assumetene una goccia per kg di peso almeno due volte al giorno. Il tarassaco, volendo, può essere sostituito dalla radice di cicoria o da 30 g di foglie fresche di carciofo. 

Spero di essere stata esaustiva, vi ho dato più cure possibili. Non avete più scuse per non disintossicarvi. Scegliete quella che preferite e agite. 

In commercio ormai si trova di tutto: si trovano tutte le erbe sfuse, i succhi di tarassaco e carciofo, la tintura madre sia di tarassaco, sia di cicoria, sia di carciofo, sia di boldo. Non avrete neanche problemi a trovare opercoli o compresse di estratto secco. Tra l'altro è facile che troviate anche miscele di erbe depurative in estratti fluidi. Sono facilmente reperibili anche opercoli o compresse di polvere di erbe depurative singole o miscelate. In quest'ultimo caso vi consiglio di non acquistarle perché sono troppo blande e non danno gli stessi benefici degli estratti fluidi. 

Se seguite cure mediche o prendete farmaci, prima di assumere le erbe consultatevi con il vostro medico.

Potete aiutare il vostro fegato con le erbe e con un'alimentazione corretta, ma potete aiutarlo anche ogni giorno non arrabbiandovi, imparando a lasciare andare, sorridendo sempre, ricordando che anche le cose brutte passano e che nulla dura per sempre. Lasciate andare la collera, la frustrazione, la rabbia, sono solo stati d'animo passeggeri. Perdonate i torti subiti, lasciate che la vostra mente conservi solo la lezione sottesa alle esperienze vissute. Dimenticate il passato e vivete nel momento presente. Nel qui e ora tutto procede bene e, anche quando succede qualcosa, nel momento in cui accade, fa già parte del passato. Quindi se vi focalizzate sul presente, la vostra vita è sempre perfetta e meravigliosa. 

Vi auguro una buona depurazione! 

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