Echinacea: un potente aiuto per le nostre difese immunitarie
L'Echinacea è una pianta erbacea perenne molto utile per il nostro sistema immunitario. Fa parte della famiglia delle Compositae. E' una pianta originaria del Nord America, oggi ampiamente coltivata. Si adatta bene al nostro clima, dove viene coltivata sia per le sue proprietà medicamentose sia a scopo ornamentale, data la bellezza dei suoi fiori. E' una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno e sopporta molto bene il freddo.
Ci sono diverse varietà di Echinacea, le più conosciute e utilizzate sono: l'Echinacea angustifolia, l'Echinacea pallida e l'Echinacea purpurea. Purtroppo, oggi queste tre specie, usate in medicina, sono a rischio allo stato selvatico, ma l'Echinacea purpurea viene coltivata in larga scala sia negli Usa che in Europa. In Nord America ci sono 9 specie di Echinacea.
Questa pianta ha un fusto eretto, corto e non ramificato, lo stelo floreale può raggiungere fino ad un metro di altezza e porta un singolo capolino con petali (fiori ligulati) ricadenti di colore porpora chiaro. Le foglie basali sono munite di picciolo e sono strette in una rosetta basale. Le infiorescenze a capolino compaiono tra maggio e agosto. I fiori presentano al centro una brattea rigida ed accumulata dalla quale deriva il nome, la cui radice greca echinos significa "riccio", proprio per la somiglianza della parte centrale della pianta - che presenta una serie di spine di colore rosso scuro - a questo animale. I fiori periferici ligulati sono di colore rosa, rosso o porpora con ligule corte: nell'Echinacea angustifolia sono quasi distese, molto riflesse nell'Echinacea pallida e poco riflesse nell'Echinacea purpurea. Per quanto concerne la parte sotterranea, l''Echinacea angustifolia e l'Echinacea pallida hanno la radice a fittone, mentre l'Echinacea purpurea ha la radice fascicolata cilindrica, irregolare di colore bruno.
Nel mercato italiano, troviamo tutte e tre le specie di Echinacea e tutte hanno analoghi utilizzi. Da studi effettuati, però, pare che l'Echinacea angustifolia e gli estratti del succo appena spremuto delle parti aeree dell'Echinacea purpurea esplichino l'azione medicinale più potente.
E' stato possibile scoprire il valore curativo dell'Echinacea grazie all'esperienza dei nativi Indiani d'America, i quali usavano la radice tradizionalmente per i morsi di serpente e per curare le infezioni. Questa pianta si è rivelata efficace anche nel prevenire la setticemia in ferite infette e come rimedio per mal di denti, mal di gola e rabbia. I primi occidentali che si accorsero delle proprietà dell'Echinacea sembra siano stati i coloni che, nel continente americano, avevano osservato gli usi che ne facevano i nativi Indiani d'America. L'etnobotanico Moermann, nel suo lavoro sugli usi delle piante da parte dei nativi americani, riporta numerosi utilizzi. La tribù dei Cheyenne utilizzava la radice masticata per il raffreddore, il decotto per problemi articolari e reumatici e come applicazione esterna in caso di febbre. L’Echinacea veniva utilizzata dalla tribù dei Cheyenne anche per altre infezioni, per malattie riguardanti i denti e le gengive, per il mal di gola, ma anche per contrastare il dolore, per trattare il mal di stomaco, il mal di testa, nonché come rimedio contro la gonorrea e il morbillo. Utilizzi analoghi si ritrovano nelle tribù Crow, Dakota, Sioux. Da questi usi è evidente il legame che collega l’Echinacea a problemi caratterizzati da infiammazione e infezione.
Questa pianta viene raccolta in tardo autunno o all'inizio della primavera. I principi attivi contenuti all'interno delle diverse specie di Echinacea possono variare sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo. In via generale, possiamo dire che i principali costituenti chimici contenuti in tutte e tre le specie di Echinacea sono: i flavonoidi, i derivati dell'acido caffeico (acido cicorico, acido clorogenico, ed echinacoside), i polisaccaridi ad attività immunostimolante, i composti poliferoli, i glicosidi flavonoidi, gli alchilamidi, gli oli essenziali, la quercetina, le glicoproteine ad attività immunostimolante e i polieni. E' proprio grazie all'azione antivirale, antibatterica, immunostimolante e antimicrobica svolta dalle alchilamidi, dai polisaccaridi, dalle glicoproteine e dai derivati dell'acido caffeico, presenti all'interno dell'Echinacea, che l'utilizzo di questa pianta contribuisce a dare un grande aiuto in caso di comparsa di raffreddore e in presenza di febbre e affezioni delle vie respiratorie, come tosse e bronchiti.
L'Echinacea, oggi, rappresenta il più importante immunostimolante nella medicina erboristica occidentale. E' un potente immunostimolante e antivirale poiché stimola l'organismo a produrre maggior quantità di interferone, vale a dire quelle proteine prodotte sia da cellule del sistema immunitario sia da cellule tissutali in risposta alla presenza di agenti estranei (come virus, batteri o parassiti) ma anche di cellule tumorali. Gli interferoni appartengono alla classe delle glicoproteine note come citochine. Di questa pianta si usa la radice (quando ha almeno tre anni) e, nel caso dell'Echinacea purpurea, si possono utilizzare anche le parti aeree.
E' una pianta conosciuta, oltre che per le proprietà immunostimolanti, anche per le proprietà antinfettive, ha infatti la capacità di stimolare l'organismo a resistere alle infezioni. Sia nelle parti aeree che nelle radici sono presenti diversi principi attivi che le conferiscono un'azione immunostimolante, antinfiammatoria, antiossidante, antivirale e antibatterica. L'azione immunostimolante è determinata dalla componente polisaccaridica - echinaceina ed echinacoside - che fa aumentare i leucociti (globuli bianchi), i macrofagi - i quali aumentano la loro capacità di fagocitare agenti patogeni - e i linfociti natural killer, in grado di riconoscere e distruggere le cellule infettate dal virus. L'azione stimolante delle naturali difese immunitarie dell'organismo è esplicata, quindi, sia dalla frazione liposolubile (alchilamidi e oli essenziali) sia da quella idrosolubile (composti polifenolici derivati dall'acido caffeico e in particolare dall'acido cicorico).
L'Echinacea è dunque particolarmente indicata in caso di influenza, raffreddore e per varie infezioni soprattutto delle vie respiratorie ma anche delle vie urinarie. E' in grado di accelerarne la guarigione. E' indicata anche nella prevenzione, in quanto ha la capacità di rafforzare la resistenza immunitaria in chi è soggetto a frequenti raffreddori, a influenza e infezioni virali, ad attacchi di herpes o a chi manifesta i primi sintomi di influenza. In questi casi, l'Echinacea si abbina molto bene al fiore o alla bacca di Sambuco. E' pertanto consigliata per i soggetti debilitati e per i bambini in età scolastica, in particolar modo durante il periodo della scuola materna.
Il ruolo centrale, che questa pianta ha conquistato nella risoluzione di problemi che interessano le prime vie aeree, è dovuto in parte alla sua efficacia, supportata da diversi studi, e in parte alla peculiarità della sua azione. Essa infatti svolge un'attività di supporto generale delle difese immunitarie: tecnicamente si dice che supporta l’attività del sistema immunitario aspecifico, come ad esempio l’attività fagocitica delle cellule bianche. Può essere usata come prevenzione ma anche al bisogno, magari in associazione con altre piante o sostanze naturali più specifiche: come la propoli in caso di mal di gola, oppure con piante balsamiche (eucalipto, pino, grindelia, timo) quando sono interessate le cavità nasali o le prime vie aeree.
Tra le tre specie, è l'Echinacea purpurea ad essersi rivelata utile in caso di lievi infezioni delle vie urinarie grazie all'azione antibatterica, antinfiammatoria e immunostimolante esercitata dalle sostanze attive in essa contenute. In presenza di tali infezioni, a titolo indicativo, si può assumere un succo fresco ottenuto dalla spremitura delle foglie di Echinacea purpurea: la dose consigliata è di circa 6-8 ml di prodotto, da somministrarsi in dosi frazionate nell'arco della giornata.
L'Echinacea è utile anche nella cura di disturbi cutanei come acne ed eczema, per depurare il sangue e per guarire le ferite.
Per riassumere possiamo quindi dire che le principali proprietà dell'Echinacea sono: la stimolazione e il potenziamento del sistema immunitario; l'azione antivirale e antibatterica; l'azione antinfiammatoria e cicatrizzante; e l'attività locale che si basa sulla capacità dell'Echinacea di accelerare la rigenerazione tissutale.
Poiché l'Echinacea stimola il sistema immunitario, accrescendo il numero e l'attività dei globuli bianchi, essa è un rimedio molto efficace nel caso in cui il sistema immunitario risulti sovraccaricato da infezioni croniche o residui tossici, che possono determinare ingrossamento delle ghiandole linfatiche, foruncolosi ricorrente, mal di testa cronico e mal di gola. Se viene usato con cautela, sotto il controllo di un erborista, è un ottimo aiuto per depurare il sistema linfatico, per aumentare la resistenza ad infezioni da agenti opportunisti, come i miceti, e migliorare il tono complessivo.
In commercio si trovano tantissimi preparati a base di Echinacea: la tintura madre da assumere 2 o 3 volte al giorno in quantità di una goccia per kg di peso corporeo; l'estratto secco in compresse o in opercoli che, a secondo della concentrazione, si assumerà 1 o 2 volte al giorno (dose giornaliera consigliata per una persona adulta 500 gr. di estratto secco); lo sciroppo, il più delle volte associato alla propoli (un prodotto dell'alveare composto da resine utili in molti casi di infezioni, in particolar modo delle vie aeree e delle vie urinarie). La tintura diluita, usata per sciacqui o gargarismi, è molto utile anche per lavare eczemi cutanei infetti e ferite.
Questa pianta è sconsigliata in caso di malattie autoimmuni e in presenza di malattie sistemiche progressive quali sclerosi multipla, tubercolosi, infezione da HIV, leucemie etc., quindi in tal caso è necessario evitare l'autocura e si consiglia di rivolgersi al proprio medico. In ogni caso, prima di assumere l'Echinacea per rafforzare le difese immunitarie o per trattare qualsiasi altro disturbo, è necessario consultare il proprio medico o l'erborista di fiducia allo scopo di individuare la presenza di eventuali controindicazioni all'uso della pianta, dei suoi derivati o dei prodotti che la contengono. In caso di gravidanza o allattamento, in caso si soffra di particolari disturbi o patologie o nel caso in cui si stia seguendo una terapia farmacologica, è assolutamente necessario consultare il proprio medico prima di fare uso di questa pianta. L'Echinacea infatti potrebbe interferire con alcuni farmaci quali: immunosoppressori, corticosteroidi, farmaci antitumorali, antivirali impiegati nel trattamento dell'HIV, paracetamolo (poiché può verificarsi un aumento del rischio di insorgenza di tossicità epatica), econazolo (in quanto l'Echinacea ha dimostrato di essere in grado di potenziare l'effetto dell'econazolo in crema contro le candidosi vaginali, con conseguente potenziale rischio di tossicità), midazolam (poiché l'Echinacea ne inibisce il metabolismo).
I dati sulla sicurezza dell'Echinacea sono molto rassicuranti, ciò non toglie però che si siano verificati casi di episodi allergici e dermatiti da contatto, nonché disturbi a carico del tratto grastrointestinale. Pertanto, prima dell'assunzione, occorre sempre consultare il proprio medico o l'erborista di fiducia, soprattutto se si è soggetti allergici o se si hanno già disturbi a carico del tratto gastrointestinale.
In questo post vi ho parlato dell'Echinacea perché è una pianta che, se utilizzata appena compaiono i primi sintomi influenzali, è in grado di evitarci i disturbi più noiosi e antipatici, tipici dell'influenza, che purtroppo tutti conosciamo. Non facciamoci trovare impreparati, Madre Natura ci ha messo a disposizione un'infinità di piante da cui sono stati estratti rimedi potentissimi per aiutare il nostro sistema immunitario. Non ci resta che utilizzarli con profonda gratitudine.
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